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FESTIVAL Belgio

Zerwany: silenzi e grida

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Zerwany è stato presentato al Festival del cinema europeo di Bruxelles nel quadro di L'Age d'Or Cinédécouverte, una rassegna sulle opere prime organizzata dalla Cinémathèque Royale. In una atmosfera livida e crepuscolare, il primo film del polacco Jacek Filipiak segue le delusioni di un orfano solo al mondo. Un film che colpisce fin dalle prime immagini, quando una donna imbocca questo piccolo selvaggio e libero, che non dice mai grazie e sputa nel piatto il cibo. Mateusz ritorna a tavola e inghiottisce tutto, quasi fino a soffocare, con uno sguardo pieno di odio e impotenza.

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Nel seguire il suo personaggio, Jacek Filipiak si affranca dal melodramma per filmare questo corpo in fuga, scorticato, pieno di collera e impaurito. Nel riformatorio dove è recluso per aver rubato un pezzo di pane, la camera registra le dinamiche di un gruppo di giovani che riproducono la violenza che subiscono diventando un branco contro una sola vittima. Dopo tanti colpi subiti, Mateusz rischia di soffocare. Se tutto sembra suggerire che la padronanza linguistica, nella quale si rifugia il ragazzo, possa essere una via d'uscita, Zerwany termina al contrario con l'impossibilità di ritrovare la parola: nell'ultima inquadratura, il bambino, silenzioso, a testa bassa, avanza di fronte alla cinepresa in una scuola pubblica dove le grida dei bimbi si smorzano gradualmente al suo passaggio, lasciando presagire il peggio.

Jacek Filipiak aveva realizzato nel 1999 Bidul, un documentario che aveva ricevuto numerosi riconoscimenti. Prodotto dalla televisione polacca (Telewizja Polska) e venduto da Contra studio, Zerwany ha ruicevuto il consenso della crtica e molti premi, tra i quali il FIPA d'argento al Festival di Biarritz nel 2003.

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(Tradotto dal francese)

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