15/07/2005

Sarà un'estate infuocata per la produzione spagnola. Sono iniziate proprio questa settimana le riprese degli attesissimi Salvador [+leggi anche:
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scheda film] e El laberinto del fauno [+leggi anche:
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scheda film]. I film segnano il ritorno dietro alla macchina da presa di Manuel Huerga e Guillermo del Toro, mentre la lavorazione di Volver [+leggi anche:
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intervista: Agustín Almodóvar
intervista: Carmen Maura
intervista: Pedro Almodóvar
intervista: Pénélope Cruz
scheda film], sedicesimo film di Pedro Almodóvar, prenderà il via il 18 luglio. Tre progetti molti diversi che promettono bene al botteghino del 2006.

Manuel Huerga, che esordì con Antártica nel 1995, questa volta adatta l'opera "Compte enrere" di Francesc Escribano sull'anarchico Salvador Puig Antich, ucciso nel 1974 dal regime di Franco. Prodotto da Jaume Roure per MediaPro, Salvador è interpretato da Daniel Brühl (Good bye Lenin), attore tedesco di origini catalane, Leonor Watling (Parla con lei), Celso Bugallo (Il mare dentro [+leggi anche:
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scheda film]), oltre che dall'argentino Leonardo Sbaraglia (Plata Quemada). Il film sarà girato tra Catalonia, Andorra e francia per 12 settimane.

Il messicano Guillermo del Toro ha invece appena iniziato a girare il suo secondo lungometraggio in Spagna, El laberinto del fauno, un mélange di "favola e dopoguerra spagnola", come lo ha defiito lui stesso. Coprodotto da Estudios Picasso e Tequilla Gang con la partecipazione di Telecinco, il film, che sarà distribuito da Warner Sogefilms conta nel cast Sergi López (Dirty Pretty Things), Maribel Verdú (Y tu mamá también) e la giovane Ivana Baquero, che interpreta una ragazza di 13 anni, che si crede sia la principessa che il popolo attendeva da molto tempo.

"Un Indiana Jones di casa": Pedro Almodóvar descrive così il suo nuovo film, Volver, che inizierà a girare fra tre gorni a Madrid e poi in Castilla La Mancha per 11 settimane. Con Carmen Maura, Penélope Cruz, Lola Dueñas, Blanca Portillo e l'esordiente Yohana Cobo, Volver, prodotto da El Deseo, segna il ritorno del regista all'universo delle donne - e delel vicine - dopo La mala edcuacion [+leggi anche:
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scheda film]. "Non è un caso se i miei film sugli uomini sono più duri e indigesti rispetto a quelli sulle donne, che sono molto più luminosi. Non saprei fare una commedia al maschile, perché parlare di uomini significa parlare di me in una maniera molto più diretta. E non mi riesce essere ironico parlando di me stesso", ha confessato il regista.

(Tradotto dall'inglese)