Inventare delle strategie europee
Oggi, quando un film europeo viene distribuito in tutti i paesi dell’Unione Europea, le uscite si scaglionano nell’arco di un anno e più, secondo la pianificazione delle diverse società di distribuzione nazionali. L’esempio isolato di Billy Elliot ha però dimostrato che la messa in pratica di una strategia più compatta contribuisce notevolmente al successo del film: uscita massiccia distribuita su cinque mesi soltanto, come per le campagne americane, convergenza delle tecniche di marketing e promozionali di tutti i distributori.
E’ forse questa la soluzione al problema? Gli operatori invitati da Europa Cinemas non hanno risposto con molto entusiasmo a questa proposta. Tutti concordano sull’utilità di scambio d’informazione sui gruppi target, sulla programmazione e le strategia di uscita di un film, ma ciascun distributore sottolinea le particolarità del proprio mercato nazionale e i limiti di un "marketing europeo" del cinema. Per esempio, per l’uscita di Otto donne di Ozon in Polonia, Gutek Film Ltd ha promosso il lato femminile del lungometraggio, mentre l’italiano Bim Distribuzione puntava sull’aspetto “thriller” della storia. Inoltre, ogni paese ha un particolare calendario ed una specifica cultura: in Olanda, i film europei passano obbligatoriamente dal
Festival di Rotterdam alla fine di gennaio prima di ogni uscita, in Italia la stagione è di otto mesi e in Francia l’impatto della critica cinematografica è imprescindibile…
La necessità di una strategia comune della distribuzione non sembra essere la prima preoccupazione degli operatori europei che chiedono tuttavia più collaborazione sui mezzi utili ad una buona promozione mediatica. Salvo che per i grandi film, i mezzi sono assolutamente insufficienti: making of, teaser-trailer, foto, manifesti, interviste agli attori. Secondo Martin Kochendorfer, distributore tedesco di Concorde Films: ”E’ sempre difficile entrare in contatto con gli altri operatori europei. Bisogna passare attraverso i venditori di film e se non ci vogliono aiutare, non c’è nulla da fare».
Per quanto riguarda l’esercizio, la realizzazione di una rete a livello europeo è già una realtà, con Europa Cinemas e le sue 457 sale in prima linea.
Un’esperienza che ha permesso di fondare la programmazione su un principio semplice: quando esiste l’offerta, si crea un pubblico per il cinema europeo. Ma, come ha dichiarato Eva Matlok, rappresentante di AG Kino, bisogna andare oltre e realizzare una rete di tutti gli esercenti e distributori tedeschi: ”Una migliore collaborazione al livello europeo passa da una migliore informazione delle cifre sul settore, dei dati finanziari sui distributori e degli affitti degli esercenti”. Un programma vasto, al quale tutti gli attori del settore del cinema in Europa devono contribuire attivamente, affinché gli spettatori non vedano unicamente i grandi successi, ma possano avere accesso a una reale diversità.
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