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L'Europa e gli EFA

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Il suo arrivo nel 1996 all’EFA è stato fondamentale per il rilancio degli European Film Awards. Che cosa pensa della cerimonia di quest’anno e del ruolo dei premi nella promozione del cinema europeo?
Negli ultimi cinque anni abbiamo lavorato per trasformare gli Awards in uno degli eventi importanti del calendario cinematografico. I premi vengono presi seriamente dall’industria, dai media, dal pubblico, dagli artisti. Siamo a metà strada. Quando abbiamo cominciato, la cerimonia non andava nemmeno in tv, ora si tiene nei maggiori teatri europei ed è coperta dalle più importanti emittenti”.

Di cosa c’è bisogno per aumentare la visibilità degli EFA?
“Abbiamo una copertura cento volte maggiore di quella di cinque anni fa e dieci volte più positiva. Abbiamo uffici stampa in ogni Paese, cosa possibile grazie al supporto di MEDIA Programme. In futuro vogliamo aumentare ancora la presenza televisiva ed editoriale. Siamo inoltre la prima cerimonia dell’anno e da noi partono indicazioni sui vincitori degli awards successivi. Quest’anno c’è stata un’eccezione, visto che la Spagna ha scelto un altro film per le nomination agli Oscar, ma so che la vittoria di Almodovar agli EFA ha avuto il suo impatto: la Sony Classics mi ha chiamato a fine serata e userà i premi EFA nel lancio del film”.
Dove avrà luogo la cerimonia il prossimo anno?
“A Berlino, perché dobbiamo tornarci ad anni alterni, ma siamo in trattative con Barcellona e Varsavia per il 2004. Quest’anno abbiamo avuto un’accoglienza meravigliosa da parte del sindaco di Roma, Veltroni, e il Teatro dell’Opera era bellissimo”.

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