2. DVD e cinema, amici o nemici?
Fin dalla sua nascita, il DVD ha suscitato numerose riserve da parte degli esercenti che non vedevano di buon occhio l'arrivo di questo nuovo ‘home cinema’, temendo che il suo potenziale tecnico potesse allontanare gli spettatori dalle sale. Ma diversi studi hanno ridimensionato questi timori. In effetti, i consumatori di DVD più importanti sono anche quelli che vanno più spesso al cinema (10 volte all'anno con 5 volte in media per i francesi). Si tratta dunque di un cumulo di abitudini culturali e non della sostituzione dell'una con l'altra.
Inoltre, l’85 per cento dei titoli prodotti in DVD sono lungometraggi e gli editori video insistono sul fatto che la sala cinematografica è la prima vetrina indispensabile alla riuscita di un film perché l'impatto della sua uscita ne condiziona tutta la gestione. Questo ruolo di complemento più che di concorrente comincia ad influenzare gli editori di DVD che intervengono sempre di più a monte della catena di produzione per conciliare le uscite in sala e in DVD, ovvero per partecipare al prefinanziamento di alcuni film sotto forma di garanzia minimale d'investimento.
In Francia, la sala mantiene il suo ruolo leader in quanto la regolamentazione autorizza le uscite video solo dopo i sei mesi successivi alla distribuzione in sala. Ma non è la stessa cosa negli Stati Uniti, in Giappone o in Germania, dove i film escono oggi direttamente in DVD. In Francia, alcuni editori video vorrebbero ammorbidire la regola dei sei mesi per i lungometraggi che spariscono presto dagli schermi, ma la legislazione non sembra voler cambiare. Di conseguenza, la strategia di lancio dei DVD si basa molto sul successo dei film in sala, servendosi delle qualità tecnologiche del supporto per influenzare spettatori e cineasti allo scopo di cambiare in modo impercettibile il loro approccio al cinema.
In effetti, un'inchiesta realizzata dal SEV ha individuato tra le principali ragioni per comperare un DVD quella di ‘rivedere un film’ (40 per cento), e di ‘conservare un film in particolare’ (33 per cento) già acquistato in VHS (15 per cento).
Motivi che spiegano perché il DVD è innanzitutto un prodotto di vendita (10 DVD acquistati contro 3 noleggiati), quando invece acquisto ed affitto del VHS sono alla pari. Cosicché i famosi ‘bonus’ dei DVD non costituiscono un elemento propulsore per l’acquisto, salvo nel caso dei collezionisti. Invece, il lavoro dei registi comincia a prenderlo in considerazione: i making-of arricchiti e l’aggiunta come bonus di scene tagliate o di riprese sotto diversi angolazioni avranno a breve delle ripercussioni sul modo di girare un film.
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