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10. La televisione: cinema e fiction

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Investimenti nel cinema

In base alle disposizioni della legge 122/98 (vedi box in basso), la Rai è tenuta a destinare una quota dei proventi complessivi dei canoni di abbonamento (stabilita dal contratto di servizio) alla promozione di opere audiovisive europee. Le quote stabilite nel contratto di servizio, a partire dall’anno 1999, non possono essere inferiori al 20 per cento.
Le disposizioni incluse nella legge 122/98 hanno avuto, in realtà, un principio di applicazione da parte della Rai già nel biennio 1997/98, sulla base delle previsioni del Contratto di Servizio, con un impegno che in entrambi gli anni è risultato significativamente superiore alle quote fissate. Per quanto concerne più specificamente l’esercizio 1999, l’investimento complessivo dell’azienda per prodotti audiovisivi italiani ed europei si colloca a poco meno di 500 miliardi (circa 260 milioni di euro) determinando un’incidenza rispetto agli introiti da canone televisivo pari a circa il 23 per cento: ampiamente superiore alla quota minima del 20 per cento stabilita dalla legge 122/98.

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La legge 122 del 30 aprile 1998

La legge, che costituisce uno stralcio del d.d.l. 1138 sulla "disciplina del sistema delle comunicazioni" tuttora all'esame del Parlamento, ha recepito le direttive della CEE, rimaste lungamente inosservate in Italia, definendo le quote minime di diffusione e di produzione di opere europee che le emittenti nazionali sono obbligate a rispettare. Di eccezionale importanza per i produttori indipendenti italiani sono i vincoli posti alle emittenti televisive nazionali, che dovrebbero assicurare ai produttori indipendenti un flusso consistente e certo di risorse.

Sotto il profilo della strategia aziendale in tale area, si evidenzia inoltre lo sviluppo di una politica di alleanze con i più importanti operatori del settore. Tale strategia ha già portato al perfezionamento di accordi con operatori quali Canal+, Beta, Paramount, che consentono una presenza significativa della Rai sul mercato audiovisivo internazionale.

Sul cinema, più in particolare, è stata costituita l'1 dicembre 1999 una specifica società - denominata Rai Cinema - con l’obiettivo di gestire le attività di acquisizione e commercializzazione dei prodotti film e fiction, nonché le attività produttive dell’azienda nel settore cinematografico.
La missione della società prevede inoltre lo sviluppo dell’attività nel campo della produzione cinematografica, secondo logiche di gestione imprenditoriali, anche attraverso alleanze nel settore della distribuzione e nella vendita delle opere per sbocchi commerciali ulteriori rispetto all’esclusivo utilizzo nel palinsesto Rai.

L’investimento nel 2002 ammonta a più di 50 milioni di euro per il cinema italiano ed europeo. Nello scorso anno sono stati contrattualizzati 35 film con un investimento massimo di 2.7 milioni di euro per Cantando dietro i paraventi di Ermanno Olmi mentre l’investimento medio per una coproduzione è di 1.5 milioni di euro. Tra queste Buongiorno notte nuovo film di Marco Bellocchio, Opopomoz di Enzo D’Alò, Il posto dell’anima di Riccardo Dilani, Il miracolo di Edoardo Winspeare e Il ritorno di Cagliostro di Ciprì e Maresco.
Per il 2003 l’investimento fissato è lo stesso e sono già in lavorazione i progetti di molti registi tra cui Gianni Amelio, Giuseppe Piccioni, Marco Ponti, il vincitore dell’Oscar Danis Tanovic, Marco Tullio Giordana, Alex Infascelli, Alessandro D’Alatri, Silvio Soldini e Cristina Comencini.

Investimenti nella Fiction TV

Cresce la produzione di fiction televisiva, e passa dalle 752 ore alle 765 nel 2002.
La Rai ha varato il piano finanziario preliminare del 2003 per i programmi di fiction. L’investimento ammonta a 150 milioni di euro. “E’ un segno di vitalità, di continuità”, ha detto Sergio Silva, “papà” della Piovra. Si direbbe un passo avanti anche se “la situazione in Rai non è normalizzata e l’impaccio sugli investimenti perdura”.
La boccata d’ossigeno consentirà la produzione del tv-movie dei fratelli Taviani, Luisa Sanfelice, con Laetitia Casta e con Adriano Giannini, una coproduzione internazionale il cui costo di 19 milioni di euro sarà coperto per 8 milioni dalla Rai, e il rimanente dalla tv francese e dagli altri partner. Secondo Max Gusberti, responsabile del settore fiction della Rai, questo è un segnale che “malgrado tutte le tensioni che pesano sulla Rai, la fiction è un settore strategico e di forte gradimento”.

Per Mediatrade (il settore fiction di Mediaset) che ha investito circa 150 milioni di euro nella produzione di 425 ore di fiction le previsioni per il 2003 riguardano un aumento non solo degli investimenti (155-160 milioni di euro) ma anche delle ore (430-440).
“Per Mediatrade” - afferma il direttore di Mediatrade Guido Barbieri, “non si può parlare di crisi. I problemi denunciati dall’APT (Associazione produttori televisivi) - contratti non firmati a produzioni avviate, decremento di investimenti e di ore prodotte, ecc. - non ci riguardano, anzi. Mediatrade presenta un leggero incremento di investimenti e di ore prodotte, il che significa anche più occasioni di lavoro per i produttori. Certo oggi non possiamo più permetterci come in passato di finanziare integralmente miniserie ad altissimo budget: si tratta semplicemente di trovare delle nuove formule di coproduzione, una soluzione apprezzata dalla stessa APT nei nostri ultimi incontri”.

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