5. Le riforme del Ministro Urbani
Una poderosa campagna pubblicitaria per riportare gli spettatori a vedere i film italiani, l'internazionalizzazione del nostro cinema attraverso accordi con gli altri Paesi europei, la penetrazione in mercati inesplorati come Russia e Cina, la restituzione a Cinecittà delle sale attualmente controllate dall'Istituto Luce. Questi i punti fondamentali del programma con il quale il ministro per i Beni e le Attività Culturali, Giuliano Urbani, intende rilanciare il cinema italiano. Un piano le cui basi il ministro ha già lanciato in un atto di indirizzo inviato al nuovo consiglio d'amministrazione di Cinecittà Holding. (vedi) Fa del resto presagire una vera rivoluzione la nomina ad amministratore delegato di Cinecittà di Ubaldo Livolsi, personaggio di spicco della finanza privata italiana, in passato manager di primo piano del gruppo Fininvest e protagonista della collocazione in Borsa di Mediaset.
Cinecittà
Dalla holding che promuove il cinema italiano, secondo il ministro, scaturiranno i servizi “d'importanza cruciale per il momento storico che il cinema sta vivendo”. Da Cinecittà “deve partire l'internazionalizzazione del nostro cinema. Intendo la sua diffusione nel mondo attraverso le coproduzioni, la codistribuzione europea, la valorizzazione a tutti i livelli. Prevediamo una razionalizzazione delle risorse. Cinecittà dovrà raggruppare le sue partecipazioni, oggi disperse a danno della funzionalità. Penso soprattutto alle sale. Vogliamo creare strutture che abbiano una mission fortemente definita e non si disperdano in attività diverse. L'Istituto Luce deve tornare al suo ruolo storico di produttore di documentari e curatore degli archivi. Perderà le sale, ma ne guadagnerà in identità” (attualmente il Luce gestisce un circuito di multiplex chiamato Mediaport, ndr).
La campagna
“Due importanti sondaggi, realizzati da BNL e RaiCinema, ci riferiscono che un dato inquietante: gli spettatori considerano il cinema italiano noioso o di qualità inferiore a quello americano.
Vogliamo prima di tutto promuovere la conoscenza del cinema italiano nelle scuole. Poi pensiamo ad una campagna pubblicitaria per riavvicinare il pubblico ai film nazionali. Con la Rai abbiamo firmato un accordo che prevede la creazione di un telegiornale dedicato allo spettacolo. Anche sulle reti private, su Mediaset, stiamo facendo pressione per la valorizzazione del cinema italiano. Senza dimenticare lo scenario europeo”.
Accordi internazionali
“Stiamo intensificando l'azione diplomatica con gli altri paesi per aprire il terreno ai privati. negli ultimi due mesi abbiamo lavorato molto con Russia e Cina, due mercati nuovi e molto ricettivi”. Alla fine di gennaio il ministro ha firmato a Nuova Delhi un accordo tra Italia e India che apre la strada alla cooperazione tra le cinematografie dei due Paesi. L'accordo prevede il reciproco permesso di girare nei due Paesi e lo scambio di docenti delle scuole nazionali di cinema che avranno la possibilità di realizzare progetti comuni. Inoltre una commissione mista selezionerà le pellicole più rappresentative di Italia e India per proporle ai rispettivi pubblici nel corso di rassegne. In Italia sarà il circuito del cinema di qualità ad ospitare i film indiani che troveranno spazio anche nei palinsesti della Rai e di altre emittenti.
Cinema europeo
“Questo è il momento particolarmente favorevole: tutti gli Stati europei hanno capito che, per resistere all'avanzata degli americani, bisogna coalizzarsi. Incontro spessissimo i miei omologhi francesi, spagnoli, tedeschi, inglesi: insieme, stiamo facendo passi da gigante per la valorizzazione del cinema europeo di qualità. Non ci sogniamo di sbarrare la strada ai film Usa, per carità, ma con Hollywood vogliamo combattere ad armi pari: per questo pensiamo a un circuito di sale in grado di sottrarre gli esercenti al ricatto delle grandi distribuzioni”.
Finanziamento statale
“Deve cambiare il sistema dei finanziamenti. Meno discrezionalità nel giudicare i singoli progetti e più attenzione a chi questi progetti li presenta. E' il cosiddetto reference system”.
Alcune dichiarazioni del ministro sono tratte da un'intervista rilasciata al quotidiano “Il Messaggero”
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