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2. Denaro ‘facile’ e mercato in rialzo

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A dispetto del minor numero di film realizzati, molti professionisti britannici di grande esperienza, sopravvissuti alla crisi degli anni Ottanta, non sono preoccupati dell'attuale calo di produzioni nazionali. “Con la chiusura di Film Four e Granada Film nel 2002 abbiamo perso alcune ottime fonti di finanziamento, ma non mi sentirei di dire che siamo nel mezzo di una crisi produttiva”, ha commentato Rebecca O’Brien, produttore abituale di Ken Loach. Un punto di vista simile è quello espresso da Nik Powell: “Oggi c'è nel Regno Unito molto più denaro che in passato. Sì, il mercato delle prevendite è debole, ma il mercato basato sulle sovvenzioni scaturite dalle tasse e quello delle coproduzioni sono molto forti”.

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Certamente il finanziamento pubblico è per ora concentrato quasi esclusivamente nelle generose mani del Film Council che sforna ogni anno circa 75 milioni e mezzo di euro - principalmente denaro delle Lotterie - destinati per lo più alla produzione e allo sviluppo cinematografici, mentre i fondi regionali come Scottish Screen, il Glasgow Film Fund o la Isle of Man Film & Tv Fund rappresentano fonti di finanziamento pubbliche alternative o complementari, sia per il Regno Unito che per i produttori stranieri.

Nel 2002 sono stati 11 film quelli finanziati dal Film Council grazie alla concessione della Lotteria nazionale, incluse cinque coproduzioni europee: Helen of Peckham e The Magic Roundabout (Francia-UK), The Girl With a Pearl Earring (UK-Lussemburgo) Intermission (Irlanda-UK) e One Love UK-Norvegia). Il fondo regionale più dinamico ‘anno scorso è stato lo Scottish Screen che ha utilizzato il suo budget annuale di circa due milioni di euro per cofinanziare sei film, incluse due co-produzioni europee: The Bum’s Rush (UK-Norvegia) e Skagerrak (UK-Danimarca).

Nel corso degli ultimi cinque anni, gli incentivi fiscali applicati alle vendite e al leasing e i programmi di finanziamenti per le produzioni hanno compensato la graduale sparizione di forme di finanziamento più tradizionale e attratto un numero sempre maggiore di investitori stranieri nel mercato britannico. Circa 2 miliardi e mezzo di euro sono stati ricavati da vari incentivi fiscali nel 2001 e, visto che le produzioni televisive sono state escluse dalla scorsa estate da questi incentivi, la ricerca di investitori potenziali sia nazionali che esteri è in continua escalation.

Il programma di vendite e leasing Sezione 48 della legge finanziaria introdotta nel 1997 ed estesa a tutto il 2005 stabilisce un primo anno di ammortamento al 100 per cento per gli investimenti nelle produzioni o nelle acquisizioni di film britannici il cui budget sia inferiore ai 22,7 milioni di euro, mentre la Sezione 42 offre minore sgravi fiscali ma senza porre limiti ai budget. Le coproduzioni contemplate dagli accordi ufficiali con il Regno Unito (incluse Francia, Italia, Germania e Irlanda) o dalla Convenzione Europea Cinematografica devono spendere un minimo del 20 per cento dei costi di produzione nell'UK, percentuale che scende al 10 per cento per coproduzioni a tre.
Se i produttori possono assicurarsi un prezioso finanziamento anticipato che copra almeno il 10-13 per cento dei loro budget attraverso le vendite o il leasing, altri programmi di produzione basati sulle tasse sono fioriti nel corso del 2002, in grado di offrire agli investitori fino al 50 per cento di budget del film in finanziamenti azionari.

Inside Track, per esempio, il nuovo fondo azionario istituito nel Regno Unito da Ingenious Media, sostiene di poter ottenere fino a 75,6 milioni di euro per il finanziamento di 15 film prima della fine dell'anno fiscale, il prossimo aprile. Nel 2002 Inside Track ha finanziato due film Pathé Pictures, Suzie Gold e Girl with e Pearl Earring e il film della Icon Entertainment International, Blackball. Per attirare un maggior numero di investitori stranieri, principalmente europei, Ingenious Media ha appena nominato l'ex direttore di British Screen Simon Perry direttore per le coproduzioni.

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