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Corti a Cannes 2003

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Nella marea di proposte ed iniziative che ad ogni edizione arricchiscono il Festival di Cannes, ogni anno aumenta, anche se impercettibilmente, lo spazio dedicato ai cortometraggi. Quest'anno oltre alla competizione ufficiale, allo spazio dedicato ai corti all'interno della Quinzaine des Réalisateurs e della Semaine della Critique, erano in proiezione cortometraggi al Marché, visionabili da possibili compratori interessati ad opere di breve formato. Uno spazio in realtà organizzato all'ultimo momento e che si avvaleva della consulenza e competenza di chi da anni organizza il mercato di Clermont Ferrand, ormai punto di incontro per i professionisti del settore.

Un "angolo del cortometraggio" era anche tra gli stand del Palais, un spazio libero dove i giovani autori avevano la possibilità di iscriversi e di lasciare le loro opere in visione. Da non dimenticare il concorso Cinéfondation, dedicato alle opere realizzate all'interno delle scuole di cinema, una sezione inaugurata qualche anno fa per dare spazio ai giovani registi del futuro, agli studenti che apprendono il difficile mestiere della regia. Cinéfondation di anno in anno ha migliorato la proposta dei corti in competizione con opere di qualità superiore.

All'ultima edizione il vincitore è risultato Bezi Zeko Bezi (Corri coniglio corri) del serbo Pavle Vuckovic, un giovanissimo ragazzo di vent'anni frequentatore della neonata scuola di cinema di Belgrado, che ha realizzato un film divertente e ironico con uomini vestiti da animali. Una volpe insegue un coniglio sulla neve, in un inseguimento pieno di tensione e di suspence. Una trappola ferma la corsa del coniglio che viene raggiunto anche da un colpo di pistola. Al rumore dell'arma il coniglio si risveglia e scopre di aver avuto forse un brutto incubo. Una storia surreale che è piaciuta molto a Emir Kusturica, presidente della giuria designata appositamente per valutare i corti di questa sezione e della competizione ufficiale e agli altri membri Zabou Breitman, Ingeborga Dapkunaite, Michel Ocelot, Mary Lea Bandy. Un'animazione spagnola si è conquistata il secondo premio con Historia del desierto di Cecilia Galan Julve, studentessa al "Royal College of Art", che ripercorre la storia di Rosita Guzman, una donna leggendaria scappata di prigione e scomparsa nel deserto messicano. Al terzo posto si è posizionato TV City di Alberto Conceiro, argentino ma diplomatosi in Germania alla "Hochschule fur film und Fernsehen 'Konrad Wolf'", una simpatica animazione che rivela gli inquietanti retroscena della televisione, dove uomini transistor mandano in tilt le emissioni tv per una misteriosa invasione di insetti. Ai registi premiati nella sezione Cinéfondation viene offerta l'allettante opportunità di essere seguiti ed aiutati nella realizzazione del primo lungometraggio, attraverso borse di studio e contatti con produttori europei e professionisti del cinema.

Più deludente la competizione ufficiale dei corti, che non raccoglieva una selezione mondiale dei lavori più interessanti, ma un una breve panoramica (9 i corti in competizione) che spaziava da lavori di fiction allo sperimentale. La Palma d'Oro è stata assegnata all'australiano Cracker Bag di Glendyn Ivin, che con sensibilità racconta la storia di una ragazzina che si prepara alla notte dei fuochi d'artificio, una notte magica per lei che le provocherà però solo delusioni. Di grande impatto visivo L'homme sans tête di Juan Solanas, film francese di un autore argentino vincitore del premio della Giuria, che con l'utilizzo di strepitosi effetti speciali, straordinari per un cortometraggio, affronta le vicende di un uomo senza testa che per uscire con una ragazza decide di recarsi da un rivenditore di teste per sceglierne una, ma all'appuntamento preferirà andare come è, "senza testa". Il film fa da contraltare virtuale ad un altro corto presentato nella competizione della Semaine della Critique The truth about Head del canadese Dale Heslip dove, in un film altrettanto fiabesco e surreale, troviamo una testa senza corpo. E' una testa che lavora in un piccolo circo, è una testa felice che un giorno però ricerca un corpo, ma preferisce in realtà rimanere da sola, abbandonando presto il corpo ingombrante.

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