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Le fondazioni per il cinema

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Dopo “Open Doors”, giornata dedicata all’incontro con gli autori e registi cubani, e la presentazione dei giovani cineasti e produttori argentini, il festival di Locarno non si ferma e prosegue nella sua intenzione di diventare luogo di incontro per costituire, sviluppare o definire nuovi progetti cinematografici.
In quest’ottica è stato organizzato un convegno per presentare ai professionisti del settore alcune delle maggiori fondazioni europee i cui finanziamenti sono per lo piu’ destinati alla cinematografia dei Paesi dell’Est Europeo e del Sud del Mondo.

Riuniti attorno ad un tavolo i rappresentanti del Fonds Sud, del Göteborg Film Festival Film Fund, dell’Hubert Bals Fund e della Fondazione MonteCinema Verità hanno cosi’ illustrato le caratteristiche principali dei finanziamenti, introducendo in seguito alcuni dei progetti finanziati e presenti nelle varie sezioni di Locarno, evidenziando altresi’ alcune caratteristiche comuni evidenziando un’attiva e sempre piu’ vivace collaborazione.
“In realtà è anche un nostro interesse lavorare insieme” ha sottolineato Ido Abram del Hubert Bals Fund “Pur restando totalmente indipendenti circa le proprie scelte, ci incontriamo regolarmente nel corso dei festival internazionali o in meeting organizzati. Se l’intento è quello di dare la maggior visibilità possibile al film che finanziamo diventa naturale deciderne insieme le modalità”.
Obiettivi comuni dicevamo come il sostegno alla scrittura, alla distribuzione, alla post produzione e in alcuni casi, come il Fonds Sud, alla produzione. “Sostenere la produzione è molto difficile e oneroso” ha aggiunto Abram “e i finanziamenti che le Fondazioni come la nostra possiono fornire sono davvero troppo modesti. Per questo noi abbiamo preferito sopprimere quella voce per sostenere meglio le altre”.

Contrariamente al “Fonds Sud”, sezione collegata al CNC (Centre Nationale de la Cinèmatographie) e in collaborazione con il Minstero della Cultura, i cui finanziamenti devono necessariamente essere spesi sul terriotorio francese “sebbene questa regola venga sempre piu’ spesso ignorata”, ha sottolineato Jacqueline Ada, responsabile del settore destinato alla produzione, le altre fondazioni non hanno questa restrizione, liberando cosi’ autori, registi e produttori di un vincolo che imporrebbe loro di utilizzare tecnologie piu’ costose. Ma assegnare i finanziamenti significa anche selezionare dai 20 ai 30 progetti all’anno su almeno 200 ricevuti, e attribuire in seguito i fondi dipendentemente dalle necessità. Il Fonds Sud per esempio garantisce fino ad un massimo di 150mila euro a progetto per la produzione, e fino a 30mila euro per la distribuzione sul territorio nazionale, cifra destinata all’acquisto dei diritti, alla stampa delle copie, alla realizzazione della sottotitolatura e alla promozione di piccoli film, mentre la Fondazione MonteCinemaVerità creata da Marco Müller nel ’92, e che sostiene quasi esclusivamente progetti per lungometraggi di finzione, assegna fino ad un massimo di 20mila euro per lo sviluppo della sceneggiatura, e di 65mila euro come contributo alla produzione o alla post produzione. Ma le fondazionmi non assegnano solamente del denaro: le loro selezioni forniscono in qualche modo anche un aiuto critico ai progetti presentati. Regista di Gori Vatra, alla cui produzione hanno partecipato, la Turchia, la Bosnia il Regno Unito, l’Austria e l’Olanda, oltre a tre delle fondazioni invitate al convegno (Fonds Sud, MonteCinemaVerità e Hubert Bals), Pjer Zalica ha sottolineato l’importanza delle fondazioni non solamente dal punto di vista economico. “Ho presentato la mia sceneggiatura al Fonds Sud due volte. Ed è stato proprio il loro primo rifiuto a farmi rivedere il progetto, spingendomi a mettermi in discussione e a modificarlo”. Non solo soldi, quindi ma anche suggerimenti saggi sono il vero sostegno del cinema.

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