Incontro con un esercente: Bruno Boyer
Direttore e programmatore del cinema Le Palais (3 sale per un totale di circa 420 posti) a Créteil nella periferia di Parigi, Bruno Boyer ha una esperienza trentennale nell’ambito dell’esercizio cinematografico. L’attrazione dell’infanzia per i segreti nascosti nella stanza del proiezionista, lo ha portato in giro per la Francia arrivando a Parigi nel gennaio di quest’anno.
Da sempre nel circuito dei cinema d’Essai, Boyer gestisce oggi le tre sale di Créteil con ottimi risultati, seguendo i principi richiesti alle sale del circuito Europa Cinemas. “Sono finanziamenti importanti perchè consentono una maggiore libertà di scelta, ma non sono convinto che le percentuali riguardo alla programmazione di film europei non nazionali che dobbiamo rispettare, sia ben dosata. E’ facile infatti riuscire a coprire il 28 per cento del totale delle proiezioni previste annualmente con film come Parla con lei di Almodovar o magari Pinocchio di Benigni. E’ sufficiente tenerli in cartellone per 6 mesi e si garantisce la quota richiesta. Ma cosa accade se invece non ci sono autori europei di richiamo come questi?”.
Che soluzione propone allora? “Dovrebbero essere organizzati incontri regolari tra distributori, produttori ed esercenti, durante i quali si possano conoscere anche le nuove proposte cinematografiche internazionali. Qui a Locarno ho visto film di autori italiani, tedeschi o bosniaci che in Francia forse non arriveranno mai, perchè non possono contano sulla consolidata notorietà del regista. Sono convinto che lo sguardo degli esercenti è altrettanto importante di quello dei distributori. Siamo quelli piu’ vicini al pubblico e meglio di chiunque altro possiamo anticiparne i gusti o i ‘dis-gusti’ ”.
Una professione costruita non solamente sulla passione, ma anche su di un istinto che pur innato, si affina con l’esperienza. “Ogni mestiere che ha rapporto con l’arte ha necessariamente bisogno di una sensibilità particolare e al tempo stesso di una attenzione sempre all’erta, in grado di cogliere i piccoli cambiamenti del gusto. Un po’ come un pasticciere che crea un nuovo dolce, deve sapere cosa piace e cosa potra’ piacere; deve poi avere l’audacia di tentare e la pazienza di attendere i risultati”. Un mestiere che non si insegna veramente, ma la cui professionalità è ricercatissima. “In Francia è stato fatto un passo nel riconoscere il valore di questo mestiere con i nuovi corsi istituiti quest’anno alla FEMIS”. La celebre scuola nazionale superiore dei mestieri dell’immagine e del suono inaugurerà infatti a partire da settembre un corso di 16 mesi destinato al mestiere di Distributore ed Esercente. “E’ mestiere appassionante anche perchè non è un ‘arte esatta’. E’ un mélange di ipotesi e congetture, in cui protagonista è l’imprevedibilità del pubblico”.
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