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1. Un'industria britannica esiste

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Alla fine dello scorso anno, un gruppo di 11 deputati (a maggioranza laburista) venne incaricato dal governo inglese di ispezionare lo stato dell’industria cinematografica britannica attraverso una valutazione accurata delle spese, dell’amministrazione e della politica del Ministero della Cultura, Media e Sport (DCMS).
A partire dalla domanda aperta “Esiste un’industria cinematografica britannica?”, il Comitato Scelto del DCMS, guidato dal leader laburista Gerald Kaufman, ha ristretto a sei le aree sulle quali focalizzare l’attenzione:

-il contributo dell’industria all’economia del Regno Unito
-l’importanza dei film inglesi riguardanti ”l’Inghilterra in Inghilterra”
-i rapporti fra l’industria cinematografica inglese e quella televisiva
-la natura del sostegno governativo all’industria
-la struttura ed il rendimento dell’industria e
-l’azione del Film Council britannico e del British Film Institute.

Dopo sei mesi di ricerche e interviste a più di 100 professionisti di cinema e televisione inglesi ed americani (fra i quali i produttori Michael Kuhn, Eric Fellner, Tim Bevan, Jeremy Thomas, ed il regista Gurinder Chadha) e rappresentanti governativi, il Comitato è giunto alle seguenti conclusioni: esiste un’industria cinematografica britannica estremamente importante per il paese, in termini culturali ed economici.
A fronte di un totale di spesa nell’intrattenimento cinematografico mondiale ammontava, lo scorso anno, a circa 63 miliardi di euro, la quota detenuta dal Regno Unito all’interno del mercato ammontava al 5%, una percentuale molto ridotta se paragonata a quella degli Stati Uniti (80%), ma elevata in rapporto al 15% restante, rappresentata dal resto del mondo.
In termini finanziari, l’industria cinematografica britannica ha investito, negli ultimi 5 anni, 1,7 miliardi di sterline (euro...) all’estero, e 1,1 nelle produzioni domestiche, e l’importo totale dell’alleggerimento fiscale, nello stesso periodo, si è attestato intorno agli 860 milioni di sterline.
Il settore più redditizio per l’industria locale si è rivelata la fornitura di servizi per gli studios Hollywoodiani, in trasferta nel Regno Unito per realizzare film di grosso budget approfittando dei vantaggiosi incentivi fiscali, della qualità di staff tecnici ed artistici, di strutture e della condivisa lingua inglese.
Nel 2002, 19 film di fiction realizzati da major sono stati girati nel Regno Unito con investimenti entranti stimanti intorno ai 234 milioni di sterline; 165 milioni sono stati spesi per la realizzazione, nel Regno Unito, di 42 pellicole domestiche, e 133 per 43 co-produzioni girate all’estero.

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