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Le sfide di Rai Fiction

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Max Gusberti è vice Direttore di Rai Fiction e responsabile per la produzione di cartoni animati. Qual'è la politica editoriale di RAI Fiction nel settore dell'animazione?
"Fin dalla sua creazione Rai Fiction ha cercato di proporre prodotti che reggessero la concorrenza internazionale. L'idea è stata di sostituire prodotti di esportazione, principalmente americani ed europei con prodotti italiani. In otto anni grazie a RAI Fiction la produzione italiana trasmessa dalle tre reti RAI è passata dallo 0 al 25 per cento per un totale di 1000 ore di animazione trasmesse all'anno. Otto anni fa la RAI diffondeva il 72 per cento di prodotti americani e il 18 di prodotti europei".

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Entrate in molte produzioni europee?
" "Sì, per due ragioni. La prima è economica. Grazie alle coproduzioni riusciamo ad attirare capitali stranieri. Dalla sua creazione RAI Fiction ha investito 67 milioni di euro nell'animazione. Grazie alle coproduzioni il valore totale delle nostre produzioni è stato di 200 milioni di euro. RAI Fiction partecipa anche a pre-acquisti con quote comprese tra il 10 per cento e il 15. La seconda ragione è commerciale. La coproduzione ci permette di collocare i nostri prodotti nei palinsesti delle televisioni europee. Un esempio è la collaborazione con France 3: loro coproducono la serie Stellina, una storia sul tema dell'adozione; Rai Fiction coproduce Loulou di Montmartre una storia ambientata nella Parigi di Dégas. Si produce meno ma si produce meglio: si evita così il problema della sovra produzione di cui è stato vittima il mercato dell'animazione qualche anno fa".

Quali sono le fasce di pubblico alle quali si rivolgono i prodotti RAI Fiction?
"Produciamo quasi esclusivamente prodotti seriali quindi con un minimo di 13 episodi. Le fasce di età variano. Dal "pre school" (0-4 anni) con prodotti di 5 o 6 minuti a prodotti per un pubblico più adulto di 13 minuti, che permettono una pausa pubblicitaria. Il nostro sforzo tuttavia si concentra su prodotti da 26 minuti con serie di 26 se non addirittura 52 episodi. Il cartone animato però piace anche agli adulti: Corto Maltese che Rai Tre ha programmato alle 11 di sera è stato visto da 7,5 milioni di telespettatori. Il successo ha spinto Rai Tre a riprogrammare "Corto" domenica 28 settembre nel pomeriggio. Grazie all'animazione la Rai può non solo attirare nuovi spettatori, ma ringiovanire il proprio pubblico, che è relativamente anziano. L'animazione è inoltre un prodotto che permette di fidelizzare il pubblico. E importante per i produttori cercare di influenzare le reti affinché programmino prodotti di animazione anche in seconda serata."

Che generi affrontate?
"Anche sui generi c'è una grande flessibilità. Abbiamo prodotto serie con storie di grande respiro come "Sandokan" che ha funzionato molto bene e si è venduto all'estero. Sandokan è anche un buon esempio di merchandising: la spada di Sandokan è stato il gioco più venduto nei supermercati. Abbiamo prodotto "Sissi" che si basa su una storia mitica. Oggi stiamo producendo "Gino il Pollo", presentato al Forum Cartoon 2003, una trasposizione sullo schermo di un prodotto che ha funzionato molto bene sul Web. Serie come "Lupo Alberto", "Cocco Bill" sebbene abbiano un formato diverso rispondono ad una scelta editoriale ben precisa: svincolarsi dal corto d'autore in voga in Italia nei primi anni '90 e finanziare prodotti di qualità che arrivino agli schermi televisivi. RAI Fiction ha adottato una politica molto aperta ai giovani autori, molti dei quali provengono dalla fiction".

Quali sono i progetti in fase di sviluppo?
"Rat-Man presentato al Forum Cartoon 2003, un prodotto test molto riuscito. Un altro progetto è La famiglia Spaghetti di Bruno Bozzetto, che ricalca la commedia di costume all'italiana. Stiamo anche adattando la serie fiction "Un medico in famiglia" per l'animazione, ovviamente con storie per bambini che coproduciamo con la Spagna per la fascia mattutina di Rai 2".

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