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Cinema francese al bivio

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Il cinema francese è entrato nel 2002 ‘surfando’ sull’onda dei risultati eccezionali degli ultimi anni. Ma questo non ha cancellato le zone di pericolosa turbolenza. Squilibri nei finanziamenti, concentrazione della distribuzione e ingolfamento dell’esercizio, esistono nel panorama cinematografico francese dai cui squarci è apparsa la vernice di un’industria prospera e creativa, spesso invidiata dai vicini europei. Appuntamento abituale dei professionisti del cinema e dell’audiovisivo, la 12ma edizione degli ‘Incontri cinematografici di Beaune’ (Francia) organizzata dall’ARP (l’associazione di registi e produttori) e presieduta quest'anno dal regista Claude Lelouch, si è svolta in un clima paradossale che ha mischiato forze e debolezze, bozze di soluzioni e constatazioni di evoluzioni irreversibili. Soltanto la difesa della diversità culturale in Europa ha veramente raccolto il consenso unanime nel corso delle tre ricche giornate d’incontri di Beaune.

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