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VENEZIA 2005

Si parte

di 

E' un triangolo blindato quello compreso tra Palazzo del Cinema, Palagalileo e Casinò, i luoghi della Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia , che apre i battenti stasera. Esigenze di sicurezza per una minaccia terroristica con la quale stiamo imparando tutti a convivere, porteranno al Lido infernali metal-detector, divieti di sosta per le auto, sommozzatori immersi nei canali, cani poliziotto nelle sale, centinaia di uomini delle forze dell'ordine in divisa e in borghese nei punti più sensibili del Lido, a sorvegliare 24 ore su 24 l'integrità fisica di star, vip e pubblico.

Dunque via alla serata inaugurale, ma oltre allo smoking sarà d'obbligo anche un documento d'identità per entrare alla proiezione del film cinese Seven Swords che apre la Mostra e viene festeggiato più tardi nella cena di gala sulla spiaggia dell'Excelsior, immersa in atmosfere orientali.

Da domani si entra nel vivo della manifestazione e se ha ancora un senso dividere il cinema in zone geografiche, in tempi di mescolanze e scambi culturali, si può affermare che quest'anno la Mostra è equamente divisa tra Europa, Oriente e Usa.
Il direttore Marco Mueller rivendica una selezione "contraddittoria perché pluralista, all'insegna di un'addomesticata ma non pacificata schizofrenia". Il tentativo è di creare una dinamica tra l'interesse artistico dei film selezionati e il loro valore di mercato.

Il cinema europeo è rappresentato dal grande vecchio del cinema portoghese Manoel de Oliveira (e c'è un'altro portoghese, Joao Botelho), il maestro polacco Krzysztof Zanussi, il russo Aleskey German jr. Molto attesi i tre francesi Laurent Cantet, Patrice Chérau e Philippe Garrel. Tre sono anche le produzioni britanniche: Terry Gilliam, John Madden e il brasiliano Fernando Meirelles.
Alla vigilia dell'apertura del concorso la stampa italiana si chiede se sia il momento del riscatto del cinema made in Italy. In gara ci sono tre intensi ritratti femminili firmati da Cristina Comencini, Pupi Avati e Roberto Faenza, mentre nella più anticonformista sezione "Orizzonti" l'Italia è rappresentata da Texas, film ispirato alle storie di Cechov, diretto da Fausto Paravidino (molto lodato dal direttore del festival Marco Mueller), e dall'opera seconda del musicista Franco Battiato, Musikanten, sugli ultimi anni di vita di Beethoven.

Dall'Oriente provengono il coreano Park Chan-wook, con il terzo capitolo della sua "saga sulla vendetta", e il cinese Stanley Kwan. Il ventesimo titolo del Concorso, ancora sconosciuto, potrebbe essere a sorpresa il nuovo Takeshi Kitano.
Infine gli americani, che scommettono su Venezia con tre anteprime di gran classe: George Clooney, alla sua seconda regia con Good Night and Good Luck, Tim Burton e Steven Soderbergh. In concorso, oltre a Clooney, gareggiano John Turturro (altro attore alla regia) e il taiwanese/americano Ang Lee.

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