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VENEZIA 2005 Venice Days

Il miracolo di Alberto Lattuada: Giacomo l’idealista

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I Venice Days si sono aperti mercoledì con la proiezione speciale di Giacomo l’idealista, omaggio al regista italiano Alberto Lattuada, scomparso nello scorso luglio. Uscito, in origine, nel 1943, Giacomo rappresenta il primo film da regista di Lattuada; la proiezione è avvenuta alla presenza della vedova Lattuada.

L'esistenza del film ha, in sé, del miracoloso: fu messo infatti insieme nonostante le difficoltà della guerra in corso, la censura fascista e la relativa inesperienza della troupe. La carriera di Lattuada, fino a quel momento, includeva una prova da co-sceneggiatore e aiuto regista di Piccolo mondo antico (Soldati 1941), e si rivolse infatti a molti suoi colleghi di quello stesso lungometraggio per Giacomo, ivi inclusi lo sceneggiatore Emilio Cecchi, il produttore Carlo Ponti, l'operatore Carlo Nebiolo (promosso a Direttore della fotografia) e l'attore Massimo Serato. Il film offrì inoltre il primo ruolo importante alla ex modella Marina Berti.

Basata sul romanzo di Emilio De Marchi, il film narra la vicenda di Giacomo (Massimo Serato), diviso tra la sua famiglia, di umili origini, e l'aristocratica famiglia Magnenzio. Venetrano della guerra dell'Unità d'Italia, Giacomo progetta di sposare la fidanzata Celestina (Marina Berti), ma nel corso della storia, numerosi ostacoli minacceranno di portare entrambe le famiglie alla vergogna, e tali eventi non faranno altro che spostare continuamente l'annunciato matrimonio. Lo stile del Lattuada regista è già visibile nel suo primo lavoro; l'immagine trasfigurata di una scompigliata Berti sul ponte di una nave, alla fine del film, colpisce per la sua introspezione psicologica e la sua terribile bellezza.

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