22/09/2005

Uscito il 15 settembre in Svizzera tedesca (il 70% dei 7,4 milioni di abitanti del Paese), Mein Name ist Eugen [+leggi anche:
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scheda film] (Il mio nome è Eugène) di Michael Steiner, che ha già totalizzato 100.000 presenze in sala, ha conquistato altri 67 000 spettatori in soli 4 giorni. Se non eguaglia il boom di A vos marques, prêt, Charlie! del 2003 (560 000 spettatori), in ogni caso questo risultato lo porta in testa al box office al posto di Snow White [+leggi anche:
recensione
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intervista: Carlos Leal
intervista: Samir
scheda film] di Samir (37 000 spettatori in due settimane). Questi numeri arrivano al momento giusto, visti i dati scoraggianti del primo semestre 2005 (1,9% della quota di mercato) per il cinema elvetico.

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A 36 anni, Michael Steiner fa il suo ingresso prepotente sugli schermi svizzeri con Mein Name ist Eugen (Kontraproduktion AG, Zurich). Fino ad ora i film firmati da questo appassionato di cinema non avevano bucato lo schermo. Con Mein Name ist Eugen, ma anche con la co-regia di Grounding - Die letzten Tage der Swissair [+leggi anche:
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scheda film] (Grounding - Les derniers jours de Swissair), fiction sulla fine della compagnia aerea svizzera annunciata per gennaio, il suo nome ha iniziato ad apparire sui giornali.

Attaccandosi agli emblemi de patriottismo elvetico, come nel caso di Swissair, ma anche con "Mein Name ist Eugen", best-seller degli anni '50 della letteratura adolescenziale celebre quanto "Heidi" in Svizzera tedesca, Steiner non poteva che attirare su di sé l'attenzione. L'adattamento del romanzo di avventure del pastore Klaus Schaedelin rappresentava una sfida che nessuno aveva mai corso il rischio di raccogliere, per questo l'interpretazione di Michael Steiner era molto attesa. Il pubblico, come la stampa, hanno reso omaggio al suo coraggio regalandogli un gran successo.

(Tradotto dal francese)