email print share on Facebook share on Twitter share on LinkedIn share on reddit pin on Pinterest

DISTRIBUZIONE Italia

Osservatorio: il DVD fa la guerra alle sale

di 

Nonostante alcuni dati confortanti, il cinema italiano conferma il suo bisogno di sostegno e attenzioni. Il "Rapporto 2000-2004" sull'industria cinematografica, presentato oggi dall'Osservatorio dell'Audiovisivo di Cinecittà Holding, mette a disposizione di tutti, come ha sottolineato il direttore generale Alessandro Usai "una fotografia finalmente chiara, attendibile della situazione". Questo "libro bianco" non ha precedenti in Italia, perché per la prima volta sono stati raccolti e incrociati dati provenienti da fonti ufficiali come la SIAE, la Direzione generale per il Cinema del ministero per i Beni e le Attività Culturali, Univideo, Nielsen Agb, Cinetel e Mediasalles. Anche per questo la presentazione del rapporto ha attirato molti operatori del settore che sono stati coinvolti in un dibattito.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)
Hot docs EFP inside

Tra i dati più rilevanti del rapporto colpisce la crescita del mercato homevideo, trainato dal successo del DVD, il cui fatturato ha superato nel 2004 i 900 milioni di euro. Cifra nettamente superiore ai 660 milioni derivanti dagli incassi delle sale cinematografiche nello stesso anno.
Il numero degli schermi italiani è salito in cinque anni del 27 per cento ma questo aumento non è stato accompagnato da un proporzionale incremento della vendita dei biglietti, diminuiti del 12 per cento. Diminuita sensibilmente l'offerta di nuovi film.

Le pellicole statunitensi restano le più proiettate ma si registra una diminuzione (-8,33%), mentre è aumentato il numero delle pellicole francesi, tedesche, spagnole. Incremento dei film nazionali in sala del 9,11%, con una lieve flessione nel 2004.
I film di nazionalità italiana prodotti ogni anno sono circa 130, nella media europea, di cui 41 in coproduzione. Le coproduzioni fanno lievitare il costo medio per film dell'82 per cento. C'è un netto ritrarsi dei capitali italiani (ormai appena al 55% del totale) e lo sviluppo delle coproduzioni, ma per lo più con quota italiana di minoranza.Quasi un terzo delle coproduzioni sono con la Francia. Partner privilegiati sono anche Spagna, Gran Bretagna e Germania.
Gli operatori attivi della distribuzione sono circa 40, ma oltre il 55% degli incassi viene diviso tra 4 sole società.
Infine il rapporto tv-cinema, che è in crisi: tra il 2000 e il 2004 si registra un calo sistematico nel numero complessivo di film trasmessi. Tra i film italiani, solo il 3% è rappresentato da prime visioni.
Il Rapporto diverrà annuale a partire dalla primavera 2006, allargando il proprio orizzonte anche verso pay-tv e cinema on-line.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

Ti è piaciuto questo articolo? Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere altri articoli direttamente nella tua casella di posta.

Privacy Policy