26/09/2005

Una banda di ragazzini che infrangono i vetri di un'auto per rubarla. E' l'inizio di Romanzo criminale [+leggi anche:
recensione
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intervista: Michele Placido
scheda film], il gesto simbolico di un gruppo di cani sciolti che romperanno tutte le regole dello Stato e della malavita.
Michele Placido ha presentato il suo film oggi a Roma. I critici avevano fischiato l'anno scorso a Venezia il suo Ovunque sei. Oggi, l'attore, regista e uomo sanguigno e passionale, si prende la sua rivincita con un film che potrebbe far breccia sia nel cuore del pubblico che della stampa specializzata (esce il 30 settembre in 300 copie).

Tratto dal romanzo di successo di Giancarlo De Cataldo (che ha partecipato alla sceneggiatura di Stefano Rulli e Sandro Petraglia) Romanzo criminale ha infatti lo spessore del cinema di impegno civile e la spettacolarità di una crime story dall'ampio respiro. Senza mai annoiare la storia si snoda attraverso gli anni Settanta e Ottanta, e racconta l'ascesa e la conseguente caduta di un gruppo di criminali romani, legati da una indissolubile amicizia, che assaltano il cuore della capitale italiana, entrando nel business dell'eroina, alleandosi con la mafia siciliana, annientando gli avversari con spietata crudeltà. La loro strada è attraversata dal terrorismo politico, le stragi di stato, le commistioni tra politica e malaffare che hanno caratterizzato la storia italiana di quegli anni. "E' questa la specificità del film", spiegano gli sceneggiatori", quello che lo rende diverso da una classica storia di gangster all'americana. E' la storia di una banda di amici che viene manovrata da un potere occulto di cui loro nemmeno percepiscono la portata."

Giancarlo De Cataldo, che prima di essere uno scrittore è un giudice della corte d'Assise di Roma, si è ispirato alle vicende reali della cosiddetta "banda della Magliana", costruendo il romanzo come una sceneggiatura: "Qualcuno ha detto che il libro sembra scritto per il cinema, e questo per me è un complimento. Ma nella trasposizione il libro è diventato un'altra cosa, ha cambiato segno. Ed è giusto che sia così". Il regista ha letto la sceneggiatura prima del libro: "Mi sono emozionato, ho letto il romanzo e ho chiesto di aggiungere qualcosa che mi era piaciuto. A tutti quelli che hanno lavorato a Romanzo criminale ho chiesto qualcosa di più, di partecipare al film ma anche alle tragedie che hanno funestato questo Paese, come la strage della stazione di Bologna (1980, 85 morti ndr.). Mi piacerebbe che si riaprisse quel filone storico del cinema che ci ha fatto onore in passato, con Petri, Rosi e Damiani.

L'epicità e la drammaticità di Romanzo criminale sono resi benissimo dalla coralità di un cast di giovani attori in piena forma (Kim Rossi Stuart, Anna Mouglalis, Pierfrancesco Favino, Claudio Santamaria, Stefano Accorsi, Riccardo Scamarcio, Jasmine Trinca) e sono drammaturgicamente universali. E' per questo che i produttori sono convinti delle chance di questo film oltre i confini italiani. Spiega a Cineuropa Marco Chimenz di Cattleya: "Il film è prodotto da noi in collaborazione con Warner Bros, che lo distribuisce, e coprodotto al 20 per cento dalla britannica Crime Novel Films e al 10 per cento dalla francese Babe. Abbiamo avuto accesso al tax shelter inglese, e parte della postproduzione è stata effettuata in Gran Bretagna. Alla Warner francese è piaciuto molto e il film uscirà nelle sale in Francia l'8 marzo 2006. E' venduto internazionalmente da TF1 e il prossimo appuntamento con il mercato sarà l'American Film Market a novembre. Prima di quella data sarà proiettato a Los Angeles nella rassegna cinematografica “Cinema Italian Style” curata da Silvia Bizio e Dennis Bartok (6-16 ottobre)".