email print share on Facebook share on Twitter share on LinkedIn share on reddit pin on Pinterest

FINANZIAMENTI Italia

Allarme per i tagli della Finanziaria

di 

La Legge Finanziaria varata la scorsa settimana dal Consiglio dei Ministri e ora all’esame del Parlamento ha stabilito un taglio al Fondo Unico per lo Spettacolo (FUS) di circa 164 milioni di euro all’anno, per i prossimi tre anni, che porta il finanziamento del FUS a meno di 300 milioni di euro l’anno. Al cinema, a cui erano riservati complessivamente 84 milioni di euro ogni anno, sarebbero quindi destinati poco più di 50 milioni di euro.

“E' una cifra sotto la soglia della decenza, se si pensa che una nazione come la Francia investe circa dieci volte tanto per il suo cinema", si legge in un comunicato di Anica (Associazione Nazionale Industrie Cinematografiche Audiovisive) e Api (associazione dei produttori indipendenti). "Il taglio al FUS uccide qualsiasi prospettiva di crescita e di rilancio per le aziende del settore, che versano già da tempo in una crisi profonda, con gravi ripercussioni sul piano occupazionale". Allarme anche da parte dell'Agis (Associazione Generale Italiana dello Spettacolo) che raggruppa tutte le associazioni e gli enti che lavorano nel mondo dello spettacolo: "Tra decurtazioni al Fondo unico (Fus) e riduzione della quota dei proventi del Lotto destinata al settore, lo spettacolo italiano sta andando incontro, con la Finanziaria appena presentata, ad un taglio delle risorse pubbliche di almeno il 40%", denuncia il presidente Alberto Francesconi. "Se il Parlamento approvasse un taglio di queste dimensioni – continua il presidente dell’Agis – verrebbe semplicemente messa fuori mercato gran parte delle aziende che operano nelle varie attività di spettacolo, con riflessi pesantemente negativi sui circa 200 mila lavoratori del settore. Abbiamo elaborato negli ultimi mesi un realistico e innovativo progetto di riforma del Fondo unico dello spettacolo che ci accingiamo a presentare e che, se accolto, consentirà di ottenere contemporaneamente un congruo aumento del Fus e un significativo contenimento dell’impegno economico dello Stato".

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)
(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

Ti è piaciuto questo articolo? Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere altri articoli direttamente nella tua casella di posta.

Privacy Policy