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USCITE Italia

Benigni: amore e guerra a Baghdad

di 

Sulle note magiche del pianoforte di un poeta del rock, Tom Waits, si apre il nuovo film del poeta della risata, Roberto Benigni. "Chiudi gli occhi e apri il tuo cuore a chi sta sognando di te", canta Waits e Roberto chiude gli occhi, sogna la sua amata e cerca la chiave per aprire i nostri cuori.

Distribuito da 01 dal 14 ottobre in 800 sale (un record per l'Italia), La tigre e la neve [+leggi anche:
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scheda film
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è una fiaba d'amore e guerra con un poeta protagonista che affronta il dramma del conflitto in Iraq per ritrovare la donna desiderata (Nicoletta Braschi). Se il plot vi ricorda La vita è bella non siete molto lontani dalla realtà, con le dovute distinzioni. Ne La tigre e la neve è la poesia la vera protagonista, intesa nell'accezione che i greci antichi gli avevano affidato: poiein, creare. E la guerra di Baghdad è solo il pretesto per rappresentare la contrapposizione bene/male, la bellezza dei versi contro la volgarità della violenza. Benigni visualizza, rende visibile la poesia, mettendo in campo un poeta italiano e uno arabo (la star francese di origini marocchine/andaluse Jean Reno) e sovrapponendo alla narrazione le immagini di Jorge Luis Borges, Eugenio Montale, Giuseppe Ungaretti, Marguerite Yourcenar.
Come ne La vita è bella, il protagonista-poeta desidera tenere lontano la persona amata dall'offesa del male. A chi volesse accusare il film di essere "buonista", Benigni risponde subito con energia: "Certamente non è un film ideologico. Contro la guerra, l'amore è più forte delle ideologie. La forza del sentimento è la più eversiva. Molte opere puntano alla testa, questa è ferocemente diretta al cuore, squarcia la parte più profonda della nostra anima, entra nelle coscienze. Intendo far commuovere, raccontare una bella storia d'amore con miriadi di scintille proiettate tutt'intorno. La guerra si può solo evocare, ma per la prima volta un comico fa la parodia di un kamikaze, una cosa potente dal punto di vista stilistico, far ridere penetrando zone sconosciute. Lo sguardo con cui si guarda all'Iraq, ma anche a qualsiasi essere che soffre, è di pietà. Perché bisogna avere coraggio ad amare, quando si ama si è nudi, si nasce per la prima volta. Si conosce la morte. Personalemente, morire non mi piace per niente, credo che sarà l'ultima cosa che farò".

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La tigre e la neve, prodotto da Melampo e venduto nel mondo da Focus Features International, uscirà in Francia a dicembre distribuito da Pathé, mentre non è stato ancora venduto negli USA. Ma sono molti i distributori interessati al film.

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