Sciopero il 14 ottobre contro i tagli allo spettacolo
I lavoratori dello spettacolo sciopereranno il 14 ottobre, bloccando tutte le attività di sale e teatri e nello stesso giorno sarà convocata una grande manifestazione nazionale a Roma (piazza Capranica, ore 14,30) per protestare contro i tagli al Fus (Fondo Unico per lo Spettacolo) previsti nella Finanziaria 2006 (leggi l'articolo). Uno sciopero che prevede la chiusura dei cinema che aderiranno all'iniziativa e, dunque, c'è il rischio di slittamento per le pellicole la cui uscita è prevista per quel giorno. Tra queste l'atteso La tigre e la neve di Roberto Benigni, distribuito in oltre 800 sale.
Nei giorni scorsi si era parlato di tagli al settore cinematografico così consistenti da minacciare la sopravvivenza di grandi festival come quello di Venezia. La quota a disposizione del cinema passerebbe infatti da 84 milioni a 54 milioni di euro, cui si aggiungerebbero altri 7,5 milioni di tagli ai fondi Lotto, che nel 2005 hanno messo a disposizione del cinema 8 milioni di euro e che nelle previsioni della Finanziaria il prossimo anno saranno ridotti a 500mila euro. Secondo quanto riportato dal quotidiano "La Repubblica", per il cinema i tagli sulle singole voci verrebbero così effettuati: Festival di Venezia da 5,6 a 2 milioni di euro; Centro Sperimentale di Cinematografia da 11 a 5 milioni; Fondo alla produzione da 33 a 12; Fondo per i cinema d'essai da 2,7 a 1 milione; Fondo per la promozione da 11,5 a 4,5 milioni.
"L'attacco allo spettacolo e al fondamentale diritto alla cultura dei cittadini ha raggiunto in questi giorni livelli mai toccati prima - si legge in una nota congiunta di Agis, Anica, Anac, Slc Cgil, Sindacato Attori Italiani, Fistel Cisl, Forum Attori Italiani, Uilcom Uil, Coordinamento Attori Uilcom -. La Finanziaria 2006 prevede un ulteriore taglio del 40% di tutte le risorse pubbliche per lo spettacolo.
Tutto ciò - continua il comunicato - aggravato da pesanti ritardi normativi che rischiano di determinare il blocco delle attività cinematografiche e la paralisi totale dello spettacolo dal vivo dal prossimo 1° gennaio. Un'operazione di queste dimensioni, nella situazione già estremamente precaria di tutto lo spettacolo, dovuta alle politiche fin qui adottate, provocherà una drastica riduzione dell'offerta di eventi al pubblico e metterà in serio pericolo l'esistenza di circa 5 mila aziende e il posto di lavoro di oltre 60 mila addetti, dei 200 mila che il settore complessivamente occupa".
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