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AUDIOVISIVI Europa

Unesco e diversità culturale: ottimismo moderato

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La giornata di ieri è stata cruciale per l'adozione della Convenzione sulla "diversità culturale". Sembrava tutto compromesso dopo le ripetute critiche degli Stati Uniti - che hanno trascinato dalla loro parte alcuni paesi - e la minaccia di abbandonare l'emiciclo (leggi la news). Il Giappone e il direttore generale dell'UNESCO, che è giapponese, non hanno tentato una intermediazione.

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Gli Usa si sono accontentati di proporre poco meno di 28 emendamenti e di farli votare uno per uno. Tutti questi emendamenti vertevano su un riferimento più esplicito agli strumenti giuridici esistenti, (soprattutto quelli dell'OMC), chiedendo la precedenza o la supremazia della regolamentazione già in corso e tentando di privare la "diversità culturale" della sua capacità giuridica.

Tutti questi emendamenti sono stati bocciati a larga maggioranza. Solo Israele è rimasto il fedele alleato degli Usa fin dall'inizio dei lavori.

Alla fine della giornata è stata quindi la Convenzione originale ad essere proposta al voto: 151 a favore, 2 contro (USA e Israele) e due astensioni, tra cui quella dell'Australia.
Lunedì scorso si prefigurava una sorta di prova generale del voto in sessione plenaria del 21 ottobre (che sarà preceduto il 20 dal voto in sessione plenaria della Commissione Cultura). Possiamo quindi ritenerci ottimisti, benché gli americani possono ancora dare del filo da torcere. Le politiche europee di sostegno alla cultura restano in sospeso fino al voto di giovedì prossimo.

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(Tradotto dal francese)

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