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FINANZIAMENTI Germania

Il Kuratorium salvato dalle cattive acque

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La decisione presa alla fine della settimana scorsa dal consiglio dei ministri tedeschi di ritirare il sostegno al Kuratorium del giovane cinema tedesco dalla lista delle soppressioni del budget è stata accolta con sollievo dai registi riuniti al BVR (Bundesverband Regie). Questa misura toglie dal pericolo una delle istituzioni più impegnate nel rinnovamento del cinema tedesco (leggi l'articolo). L'aiuto federale al Kuratorium sarà tuttavia diminuito del 5% all'anno per tre anni.

Benché il contributo statale ammonti a un milione di euro, il Kuratorium resta un vero serbatoio di giovani talenti e ha il vantaggio di permettere ai registi di chiedere da soli degli aiuti. In Germania generalmente sta al produttore di fare la prima mossa, un meccanismo che obbliga alcuni registi ad auto-produrre le loro opere, un doppio statuto che può intaccare la loro indipendenza artistica.

Il dibattito sollevato dal BVR ha permesso non solo di salvare il Kuratorium da morte certa ma anche di insistere sul ruolo delle autorità federali nel campo della cultura. Le bizzarrie di un sistema di promozione in cui le considerazioni economiche prevalgono si sono stimmatizzate. Nel difendere il Kuratorium, i registi tedeschi hanno voluto attirare l'attenzione del governo e dell'Unione europea sul fatto che "la migliore promozione è quella che incoraggia ciò che è all'origine di ogni film: lo spirito degli autori".

(Tradotto dal francese)

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