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FESTIVAL Italia

Al Torino FF un cinema capace di rinnovarsi

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Una retrospettiva completa di Claude Chabrol, un'altra dedicata a Walter Hill, 13 prime mondiali e 21 prime europee, un omaggio ai maestri dell'orrore (compreso Dario Argento). Il Torino Film Festival ripropone, dall'11 al 19 novembre, la sua attenzione ad un cinema che tende alla ricerca linguistica ed estetica, come confermano i direttori Giulia D'Agnolo Vallan e Roberto Turigliatto: "Non solo cinema d'autore, ma anche quello commerciale capace di innovazione".

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Una retrospettiva importante, quella dedicata al maestro della Nouvelle Vague Claude Chabrol, perché ripercorre cinquant'anni di carriera e più di settanta film, una produzione così vasta da essere divisa in due edizioni del festival. Quest'anno verrano proiettati i film del maestro francese dagli esordi fino all'82, (compreso un corto, M le maudit, ironico remake in 13 minuti de M - Il mostro di Düsseldorf di Fritz Lang. Claude Chabrol sarà a Torino per incontrare il pubblico.

Quattro le sezioni che propongono una ricchissima selezione: il concorso, il fuori concorso, Americana e Detours. Nel concorso troviamo essenzialmente opere prime e seconde mentre in fuori concorso ci sono nomi di autori affermati come Tsai Ming Liang, Aleksandr Sokurov, Cédric Kahn, Raoul Ruiz, Kiyoshi Kurosawa, Johnnie To. Nessuna distinzione tra documentario e fiction: "crediamo che siano campi che si sovrappongono e si contaminano", affermano i curatori. Detour è la sezione più eccentrica, quella che si addentra in territori sconosciuti e , a detta di Roberto Turigliatto, "riflette la fiducia che i giovani cineasti ripongono oggi nel cinema".

Ad aprire il Torino film festival sarà Isabella Rossellini con un cortometraggio di Guy Maddin dedicato al padre Roberto, una sorta di anticipazione delle celebrazioni che si terranno nel 2006 per il centenario della nascita del grande maestro italiano.

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