La FICAM sotto i riflettori
La crème dei professionisti dell'industria cinematografica francese si è data appuntamento ieri sera a Parigi per la Nuit des Industries techniques de la création ("La notte delle industrie tecniche della creazione"), un evento organizzato dalla Fédération des Industries du Cinéma, de l'Audiovisuel et du Multimédia (Ficam) per " mettere in risalto un settore dell'industria troppo spesso lasciato nell'ombra". Tra le personalità presenti figuravano il ministro della Cultura Renaud Donnedieu de Vabres, la direttrice del Centre National de la Cinématographie (CNC), Véronique Cayla, il presidente della camera sindacale dei produttori cinematografici (CSPF), Jean-François Lepetit, il suo omologo della Fédération nationale des cinémas français (FNCF), Jean Labbé, senza scordare i vertici del Festival di Cannes: Gilles Jacob, Thierry Frémaux e Catherine Démier. Tra i momenti clou della serata, l'assegnazione da parte di Roman Polanski del trofeo Ficam dell'invenzione, andato a Jean-Marie Lavalou e Alain Masseron, i due creatori della Louma.
Raggruppando 120 imprese e 10.000 impiegati, la Federazione presieduta da Thierry de Segonzac ha anche annunciato la creazione di una Fondazione per il cortometraggio, un settore nel quale la Francia eccelle (1000 corti prodotti all'anno, 400 dei finanziati dal CNC). La Ficam ha inoltre approfittato dell'occasione per riaffermare il proprio attaccamento al credito di imposta cinema e audiovisivi in vigore da due anni in Francia e il ruolo che esso ha assunto nel rilocalizzare quasi la metà delle produzioni che puntavano ad abbandonare la Francia nel 2004 e nel 2005, generando così 150 000 giornate di lavoro supplementari (quasi 300 settimane di riprese, una trentina di film e 20 telefilm). La Ficam, per la quale questi incentivi alla rilocalizzazione non minacciano gli interessi di altre cinematografie, preconizza l'istituzione di un credito di imposta destinato alle produzioni internazionali.
(Tradotto dal francese)
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