Un decalogo per rilanciare il cinema
Il mondo della cultura lancia proposte concrete, dopo la protesta per i tagli al Fus (Fondo Unico dello Spettacolo) che a metà ottobre ha mobilitato i nomi più prestigiosi del cinema, del teatro, della musica, della danza. La scorsa settimana l'Agis, (Associazione Generale Italiana dello Spettacolo) che raggruppa tutte le associazioni e gli enti che lavorano nel mondo dello spettacolo, ha promosso a Roma gli Stati Generali, un incontro che ha offerto l'occasione per elaborare una sorta di decalogo per il rilancio del settore, giudicato strategico per la crescita economica, oltre che intellettuale, del paese, da sottoporre all'attenzione del governo e delle forze politiche.
Ecco tutti i punti del decalogo:
1) Definire lo spettacolo un'area di investimento e non di spesa, con adeguata copertura finanziaria, che garantisca certezza e stabilità di risorse;
2) Recuperare il valore reale del Fus, agganciandolo a parametri rivalutativi certi;
3) Individuare nuove logiche nei meccanismi di finanziamento;
4) Affrancare l'investimento nella cultura dai vincoli del trattato da Maastricht;
5) Definire una legge sulle attività di tutti i lavoratori dello spettacolo, che disciplini la formazione, l'accesso alla professione, la natura giuridica dei rapporti di lavoro;
6) Dotare il settore di una serie di incentivi fiscali che possano favorire l'apporto degli investimenti privati;
7) Prevedere la presenza diretta delle parti sociali e delle categorie nella definizione di leggi e ordinamenti;
8) Superare le distorsioni del mercato derivanti dall' abuso di posizioni dominanti;
9) Ridefinire e rafforzare il sistema di interventi finanziari riguardanti la formazione e la promozione del pubblico;
10) Definire un nuovo e corretto rapporto fra attività dello spettacolo ed emittenza televisiva.
Il decalogo rappresenta una piattaforma di discussione in vista dei prossimi appuntamenti legislativi e delle proposte su tax shelter e tassa di scopo. Purtroppo, all'appuntamento degli Stati generali si è notata soprattutto l'assenza del ministro della Cultura Rocco Buttiglione, che pure aveva annunciato il suo arrivo.
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