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LEGISLAZIONE Grecia

Una legge che scontenta l'industria

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I registi e gli attori greci, oltre che la maggioranza dei sindacati dei professionisti, hanno sottolineato "l'inappropriatezza" della nuova legge proposta dal ministro della Cultura, legge che sarà discussa in parlamento a febbraio. Le legge istituisce per la prima volta una commissione di cinema e un ufficio della produzione e prevede la riorganizzazione delle altre istituzioni cinematografiche nazionali (Greek Film Centre, Hellenic Screen e Festival di Salonicco).

Chi sostiene la legge pensa che questa nuova organizzazione permetterà all'industria cinematografica greca in grande difficoltà di riattivare l'interesse delle produzioni straniere per i set in Grecia.
Ma nel corso di un dibattito pubblico i professionisti dell'industria cinematografica si sono opposti alla legge accusando la commissione che l'ha scritta di averli "esclusi dalle discussioni dei punti chiave della legge".
La principale opposizione arriva dal sindacato dei produttori (SAPOE) e dal sindacato dei registi greci (EES) che descrivono la legge come "burocratica e antidemocratica" perché prevede che nelle istituzioni "gli amministratori siano nominati invece che eletti".

La legge è stata presentata per una consultazione dal segretario di Stato alla Cultura Petros Tatoulis, sul quale si concentrano le critiche, ai sindacati. Ha chiesto a tutti delle "contro-proposte costruttive" ma non ha detto niente su un'eventuale volontà di modificare la legge.

(Tradotto dall'inglese)

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