ARTE, la forza delle immagini
"Il linguaggio del documentario ha un potere di coinvolgimento delle coscienze che può far paura a qualcuno. Il compito della tv pubblica è di rivolgersi ai cittadini senza logiche di mercato. Dunque deve favorire la diffusione e produzione del documentario". Sono affidate a Thierry Garrel - direttore del dipartimento documentari della rete culturale franco-tedesca ARTE e punto di riferimento europeo - le conclusioni del convegno internazionale tenutosi venerdì scorso alla Casa del Cinema di Roma.
Diviso in due parti - una dedicata alla scrittura e un'altra alla produzione - la giornata di dibattito ha visto la partecipazione appassionata di esponenti da tutta Europa: i registi Hughes Le Paige, Michael Busse e Maria Rosa Bobbi, Gabriella Angheleddu, Ernst-August Zurborn, Robert Bober, Daniele Segre, Gianfranco Pannone, il presidente di ARTE Jérôme Clément, Sabine Rollberg (WDR / ARTE), Carlo Sartori (RaiSat), Paolo Ruffini (RAI3) Emiliano Calemzuk (Fox Italia), Christian Beetz (Gebrueder Beetz Filmproduktion), Jacques Bidou (JBA Production), Fabrizio Grosoli (Fandango) Alessandro Signetto (Doc.it), Renato Parascandolo (RAI). Tra il pubblico moltissimi giovani documentaristi italiani che hanno lamentato la mancanza di interlocutori e di attenzione da parte della TV pubblica. Jérôme Clément ha ricordato l'accordo siglato un anno fa da ARTE con RAISAT per una finestra di tre ore di programmi selezionati dalla produzione documentaristica. Il presidente di ARTE ha confermato il rinnovo dell'accordo per il 2006, esprimendo il suo rammarico per l'impossibilità di ulteriori collaborazioni con la televisione pubblica italiana. "Il documentario è strumento di informazione e di civiltà, e noi abbiamo registrato un rinnovato interesse da parte dell'audience televisiva, dovuto ad un indebolimento dell'informazione dei telegiornali. Le derive di un liberalismo a briglia sciolta impediscono alla tv commerciale di considerare questa forma di espressione. E' il servizio pubblico che ha un dovere nei confronti del documentario, e sta a noi trovare i mezzi per continuare a dare un senso a questa impresa".
In occasione del convegno la Casa del Cinema, in collaborazione con ARTE, propone 23 documentari (13-21 dicembre) di registi europei che compongono un ritratto dell'Italia degli ultimi 50 anni, affrontando temi di attualità, come L'affare Sofri di Jean-Louis Comolli.
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