Accordo sul Video on demand
Al termine di un'annata di trattative accanite, le organizzazioni professionali del cinema francese (BLIC, BLOC, ARP, SACD), Canal+ e France Télévisions, l'Associazione dei fornitori di accesso a internet (AFA), France Télécom e L'associazione contro la pirateria (ALPA) hanno trovato un terreno di intesa per la diffusione cinematografica del Video On demand (VOD). Firmato martedì dal ministro della Cultura Renaud Donnedieu de Vabres, l'accordo (leggi l'articolo) fissa a 33 settimane dopo l'uscita nelle sale la diffusione on demand delle opere cinematografiche su Internet. In compenso unicamente i film del catalogo (usciti da oltre 36 mesi) potranno essere commercializzati con l'abbonamento a un servizio on demand, una scelta che salvaguarda gli interessi delle reti televisive gratuite che non possono diffondere le opere cinematografiche che 36 mesi dopo la loro distribuzione nelle sale quando ne sono coproduttrici (24 mesi in questo caso). Da segnalare l'assenza della firma di TF1.
I fornitori di accesso Internet si sono inoltre impegnati a contribuire allo sviluppo della produzione cinematografica europea e francese. Un accordo che le organizzazioni professionali hanno salutato con favore: per la Chambre syndicale des Producteurs de Films (CSPF) si tratta di "una vera alternativa legale alla pirateria" e secondo l'ARP e la SACD, l'accordo "dimostra che internet può costituire, se è regolamentato, uno straoprdinario strumento per la circolazione delle opere e della diversità del cinema europeo". Ora tocca ai parlamentari entrare in gioco con un emendamento che instauri il principio della risposta graduale contro i film scaricati illegalmente (leggi la news): mail di avvertimento, lettera raccomandata e infine sanzione fiananziaria-amministrativa.
(Tradotto dal francese)
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