Grande schermo o telefonino?
"Bisogna assicurare alla sala cinematografica l'esclusiva per almeno 4 mesi e le uscite dei film in contemporanea europea, per battere la pirateria". E' la richiesta di Paolo Protti, presidente dell’Anec (associazione esercenti cinema), intervenuto al convegno "Cinema & telefonia. Incontro o scontro?" organizzato a Roma, che ha messo a confronto esercenti, distributori e operatori telefonici dopo la polemica sollevata dal caso The Interpreter, la cui programmazione e' stata bloccata dai gestori delle sale per protesta contro la scelta dell'operatore 3 Italia di distribuire il film sul telefonino.
"Noi non ci opponiamo ai nuovi media - ha detto Protti - ma un film visto sul grande schermo è cosa assai diversa da quello che può passare sullo schermo dei cellulari. Inoltre, non è vero che un film termini il suo sfruttamento in sala dopo soli dieci giorni, come, invece, sostiene qualche rappresentate della telefonia. Ma, soprattutto, il rafforzamento sul mercato dei nuovi media sta alimentando la suggestione di un "cinema senza cinema", cioè estraneo alla sala. Ma senza una window (esclusiva di sfruttamento) di almeno quattro mesi a favore delle sale cinematografiche, queste perderebbero il 50% del loro fatturato, come dimostra un recente studio Usa. Ciò provocherebbe la chiusura di moltissimi cinema e non darebbe alcuna garanzia che gli altri mezzi di sfruttamento, dal video, alla tv, al cellulare, saprebbero colmare questa rilevantissima perdita. Perciò, per continuare a vivere, il cinema ha bisogno di regole che assicurino il corretto sfruttamento del prodotto, a cominciare dalla sala, alla quale, inoltre, deve essere assicurata l’uscita dei film in contemporanea almeno europea, per battere l’altro grande pericolo rappresentato dalla pirateria".
La necessità di regole per la distribuzione è stata sostenuta anche da Paolo Pozzi, presidente dell’Unidim, l’associazione dei distributori cinematografici, mentre Dina Ravera, di H3G, ha dichiarato che il suo gruppo guarda con attenzione alle esigenze del mercato cinematografico.
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