Il nodo dei finanziamenti
Di fronte alla prospettiva di un forte costo delle attrezzature per la proiezione in digitale, cui si aggiunge un'eventuale e con tutta probabilità veloce evoluzione di questi materiali, senza scordare le spese di manutenzione, Jean Labbé, presidente della FNCF (Fédération nationale des cinémas français) e Patrick Brouiller che guida l'AFCAE (Association française des cinémas d'Art & Essai) hanno lanciato l'allarme: cosa diventerà la diversità dell'offerta di film in un contesto già molto concorrenziale? E qual è l'avvenire di alcuni distributori che potrebbero trovarsi a ricoprire il ruolo di semplici "diffusori di cassette"? Anche il regista Claude Miller ha manifestato la stessa inquietudine: "Come saranno diffusi certi film quando si potrà disporre della proiezione in digitale solamente attraverso una concentrazione industriale?". Su scala europea, l'esperienza di Europa Cinemas, che sostiene il finanziamento delle sale per equipaggiarle con gli strumenti per la proiezione digitale, ha mostrato alcuni limiti, come ha spiegato Claude-Eric Poiroux: al momento solamente una decina di sale sono equipaggiate, un aiuto sarebbe il benvenuto. Inoltre, l'esempio di Utopolis Luxembourg, che ha tre schermi digitali, mostra i limiti attuali dei distributori, poiché un solo film europeo è stato proposto per una proiezione digitale.
Tanti i messaggi ricevuti da Véronique Cayla, la quale ha insistito sul fatto che "le sale d'essai e i multiplex non corrispondono necessariamente allo stesso modello economico. Ora la diffusione digitale toccherà le sale e il nostro obiettivo è di preservare la loro diversità, quella diversità delle sale che permette di preservare la diversità dell'offerta". Un discorso seguito dall'azione, poiché il 15 novembre il CNC ha promosso uno studio dello sviluppo della proiezione digitale. L'obiettivo? Definire dei modelli di finanziamento per equipaggiare le sale e per la digitalizzazione dei film, mantenendo allo stesso tempo delle misure per preservare la specificità del parco sale e per migliorare la diversità dell'offerta dei film in Francia. Il prossimo appuntamento è fissato ad aprile del 2006 con le conclusioni dello studio e con la risposta francese a questa rivoluzione digitale, una rivoluzione che il cinema europeo deve fare sua e accompagnarla per evitare di restarne sommerso.
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