Prince’s Grace, questione di vita o di morte
Sull'onda del successo della sua commedia Heads Off! (t.o. Le a fejjel!) distribuito nel marzo scorso nelle sale ungheresi da HungariCom, Péter Tímár è ritornato ieri con il suo undicesimo lungometraggio, Prince’s Grace (t.o. A herceg haladéka). Prodotto da Gábor Kálomista per Megafilm con la coproduzione della tv RTL Klub - Magyar Televízió, la nuova opera del regista (che ha firmato anche la sceneggiatura) ruota attorno ad un gioco misterioso i cui partecipanti ignorano le regole mettendo in pericolo le loro vite. Interpretata da Gabi Szabó, la protagonista Alida dovrà trovare il senso della sua vita in un ambiente in cui l'esistenza non può essere compresa se non dal punto di vista della morte. Nel cast figurano anche Zsolt László (Thor) Tibor Gáspár (Herceg), Kati Lázár (Luvnya) et Judit Pogány (Manyó). Distribuito anch'esso da HungariCom, Prince’s Grace marca il ritorno di Tímár, beniamino del box office nazionale fin dal 1985, anno della sua prima opera con la Megafilm, che ha prodotto anche due suoi titoli recenti: 6:3 nel 1999 e Blind Guys nel 2001.
Tra le altre novità di questa settimana si distinguono due produzioni danesi, caso raro nel panorama distributivo ungherese. Budapest Film porta in sala Manderlay [+leggi anche:
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scheda film] di Lars von Trier (leggi l'articolo dal festival di Cannes 2005) e Strings [+leggi anche:
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scheda film] di Anders Rønnow Klarlund, coproduzione tra Danimarca, Svezia, Norvegia e Gran Bretagna, distribuito da Cirko Film - Másképp Alapítvány. Da segnalare anche la diffusione da parte di Budapest Film del cortometraggio Before Dawn del giovane ungherese Bálint Kenyeres, film selezionato in competizione ufficiale a Cannes l'anno scorso.
Per quanto riguarda il box-office, la fine dell'anno decreta l'eccellente risultato della commedia Csak szex és más semmi di Krisztina Goda (produzione Megafilm, distribuzione HungariCom) con 355.000 euro d'incasso in quattro settimane, al terzo posto dopo i blockbuster Le cronache di Narnia e Harry Potter, ma davanti a King Kong e cinque altri film statunitensi. E c'è ancora un altro film magiaro nei Top Ten: Blond Coke, primo lungometraggio di Ákos Barnóczky (prod. New Balance, distr. SPI International).
(Tradotto dal francese)
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