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DISTRIBUZIONE Italia

Raggiunto un accordo di massima sulle window

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Le associazioni degli esercenti (Anec e Anem) e quella dei distributori (Unidim) hanno raggiunto un accordo di massima in tema di window. In base a tale accordo, l’intervallo di tempo tra l’uscita di un film al cinema e i successivi sfruttamenti sugli altri media, sarebbe di 15 settimane per i film importanti e 12 per quelli minori.

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Per l'amministratore delegato di Rai Cinema Giancarlo Leone la bozza di accordo dovrà essere sottoposta a successivi aggiornamenti: “Noi produttori - ha dichiarato Leone al giornale specializzato e-duesse - abbiamo favorito questo accordo ma bisogna discutere sull’intera filiera della distribuzione dei diritti. Non è da escludere che tra theatrical, home video, pay e free tv possano esserci dei segmenti intermedi. Segmenti che vanno a vantaggio del prodotto, sia per chi lo produce che per chi lo distribuisce e lo presenta in sala.”

il presidente dei distributori (Unidim), Paolo Pozzi, si è infatti battuto per l’istituzione di un tavolo deroghe che sia in grado di seguire anche i veloci cambiamenti del mercato e che monitori la situazione. Dice Leone: "È necessario, proprio per non irrigidire lo sfruttamento commerciale dei film che, per storia di incasso, o periodo stagionale di uscita, possono subire variazioni rispetto alla window fissata sulle 15 settimane”.

Gianantonio Furlan, responsabile multicinema dell’Anec, considera questo accordo un compromesso: “Noi esercenti ci chiediamo perché dovremmo accettare window inferiori a quelle di Francia e Stati Uniti. I distributori dicono che noi esercenti smontiamo molto in fretta i film. Facile rispondere loro che, se evitassero di far uscire 7 o 8 film a fine settimana, la vita delle pellicole in sala sarebbe più lunga".

Perché l’ipotesi di accordo sulla window cinematografica si trasformi in un accordo operativo a tutti gli effetti occorrerà comunque l’approvazione dell’antitrust, come ha sottolineato Davide Rossi, presidente Univideo (associazione editori audiovisivo). "Se l'accordo intende porre sul medesimo piano tutte le forme di sfruttamento diverse dalla sala, home video compreso, certamente la nostra posizione davanti all’antitrust non sarà entusiastica". Per Luciana Migliavacca, amministratore delegato di Medusa Video e vicepresidente Univideo, "è corretto che ci sia una tutela della sala, che costituisce senza dubbio il momento centrale del lancio del film, ma è necessario stabilire una protezione anche per il secondo sfruttamento del film, che è l’home video". Perplessità riguardo all’imposizione della window per i film con incassi bassi nelle sale: "Ci sono film che rimangono nelle sale per periodi brevissimi o realizzano box office molto bassi. In questo caso aspettare 15 settimane per l’uscita video mi sembra assurdo. Tanto più che si tratta nella maggior parte dei casi di film che non godono di grande visibilità, per i quali diventa quindi importante poter sfruttare anche per l’home video la promozione che si fa per l’uscita al cinema".

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