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INDUSTRIA Francia

Zoom sulle coproduzioni franco-spagnole

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Porre un rimedio allo squilibrio che c'è tra Francia e Spagna nel campo delle coproduzioni: è questo il bilancio della tavola rotonda di ieri a Parigi nel quadro degli incontri franco-spagnoli organizzati da Unifrance. In effetti, il numero relativamente stabile di coproduzioni (11 lungometraggi nel 2001, 3 nel 2002, 8 nel 2003, 5 nel 2004 e 9 nel 2005) maschera un gran numero di film in quota maggioritaria francese. Tuttavia la soglia delle coproduzioni finanziarie è stata recentemente portata a un 10 % che dovrebbe favorire il loro sviluppo. La differenza che esiste tra il budget medio di una produzione francese (5,3 milioni di euro nel 2004) e di una spagnola (2,5 milioni) rende gli investimenti iberici più difficili Perché sono in proporzione più elevati. Moderato da François Hurard (CNC) e Beatriz de Armas (ICAA), il dibattito ha anche dato voce alle riflessioni di sei produttori.

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Secondo Yves Marmion (UGC YM), attivo nelle coproduzioni franco-spagnole (Les Dalton, Mar Adentro...), il divario fra i costi medi dei due paesi ha un ruolo penalizzante e sarebbe positivo seguire il modello dell'accordo franco-italiano che apre alle partecipazioni finanziarie al 5 % con condizioni ben precise. Juan Gordon (Morena Films) ha sottolineato invece la poco accessibilità ai finanziamenti in Francia per i progetti spagnoli (anticipo sull'incasso riservato unicamente ai film in lingua francese e bassi budget dal CNC in favore dei film in lingua straniera). Inoltre ha insistito sulle differenze di sostegno alla distribuzione, con l’ICAA che appoggia finanziariamente l'uscita dei film francesi in Spagna. Eric Nevé (La Chauve Souris) ha parlato della difficoltà di convincere le reti televisive francesi ad acquistare in anticipo le coproduzioni maggioritarie spagnole, a parte quelle di grandi nomi come Almodovar. Un discorso ripreso da Antonio Saura (Zebra Producciones) che ha spiegato l'estrema difficoltà di vendere le coprodzioni alle tv spagnole. Quanto a Thomas Langmann (La Petite Reine), ha evidenziato uno dei grandi vantaggi a girare in Spagna: le scenografie naturali e il potenziale degli studios della Cité de la Luz. Infine, Francisco Casal (Continental Producciones) ha proposto di creare un mini trattato franco-spagnolo di coproduzione simile a quello vigente tra Francia e Germania. Nell'evidenziare il deficit di investimenti delle reti tv spagnole, ha anche chiesto più intraprendenza alle emittenti pubbliche dei due paesi in materia di sostegno al cinema europeo attraverso il preacquisto, la promozione e la conquista di nuovi spettatori.

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(Tradotto dal francese)

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