La direttiva Bolkestein: risparmiare tutto un settore?
di Chantal Gras
La direttiva Bolkestein, definita da molti come ultra-liberista, punta ad assicurare la libera circolazione dei servizi attraverso l'Unione europea (a condizione che il fornitore dei servizi agisca in conformità con la legislazione del proprio paese d'origine). La direttiva sarà sottoposta al Parlamento europeo di Strasburgo il 17 febbraio.
Anche se questa direttiva non dovrebbe fare concorrenza alla direttiva Télévision sans frontières (che sarà ribattezzata "dei servizi dei media audiovisivi"), essa riguarda una parte degli aspetti relativi ai media (proprietà e licenze) o agli aiuti pubblici e alle deduzioni fiscali alla produzione cinematografica. Su questo aspetto, un punto è particolarmente problematico per l'industria cinematografica: Bolkestein contesta il principio di territorialità. Il fatto che numerosi paesi decidano di subordinare il loro aiuto a una percentuale di spese obbligatorie sul loro territorio. La Commissione Cultura del parlamento aveva proposto di togliere dalla direttiva il settore audiovisivi/cinema.
Recentemente, questa proposta "culturale" è stata adottata da altre commissioni parlamentari (compresa quella del "Mercato interno") anche se le discussioni sono state spesso molto "concitate". La direttiva Bolkestein accetterà una eccezione settoriale? La risposta, fra qualche giorno…
(Tradotto dal francese)
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