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USCITE Italia

Bambini in guerra

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La guerra dei bambini ha varie forme. Quella dei bambini soldato in Asia, Africa e Sud America è fatta di polvere da sparo e sangue, un'infanzia rubata che reclama un giocattolo per riprendersi la propria innocenza. Quella di Mario, bambino difficile in una Napoli marginale e sottoproletaria, è fatta di violenza familiare e di voglia di libertà. "Non so quale guerra sia più disperata" dice un provocatorio Antonio Capuano, "se quella di un ragazzino col mitra in mano o quella di un altro ragazzino in un sistema di solitudine, notti passate sveglio nell'orfanotrofio. L'istituzione è violenza, i piccoli soldati sono mandati a uccidere, gli altri fanno una guerra di trincea. Forse preferirei la guerra fatta col mitra in mano".

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Cineuropa ha incontrato il regista napoletano per l'uscita del suo sesto film, La guerra di Mario, distribuito da Medusa dal 3 marzo in 50 copie. Il protagonista, nove anni, viene tolto alla madre e affidato a una coppia napoletana benestante. La donna è totalmente presa dal ragazzino, realizzando un frustrato bisogno di maternità, l'uomo invece ne prende le distanze. Il bimbo è confuso, diviso tra due mondi, il cemento del suo quartiere d'origine e la casa con vista sul mare della nuova famiglia. "M'interessava riuscire a riportare sul grande schermo l'esperienza realmente vissuta da una mia amica e le sensazioni, le emozioni e le paure che mi ha trasmesso".

Ancora nel ruolo di una madre, dopo l'indimenticabile interpretazione in Respiro [+leggi anche:
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, c'è Valeria Golino, insegnante d'arte che conosce la bellezza e i colori e si trova al centro di uno scontro-incontro tra due diverse classi sociali in una Napoli realistica fotografata da Luca Bigazzi: "C'è stato un rapporto molto coinvolgente con il bambino, Marco Grieco, sia nel film che sul set", racconta Valeria Golino .

Prodotto dalla Fandango di Domenico Procacci e dalla Indigo Film di Nicola Giuliano, La guerra di Mario è costato appena un milione di euro, "ma questo - precisa Procacci - non ne fa affatto un piccolo film, ma un grande film realizzato con un piccolo budget".

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