email print share on Facebook share on Twitter share on LinkedIn share on reddit pin on Pinterest

FESTIVAL Serbia

A Belgrado applausi per Grbavica

di 

Trionfo clamoroso a Belgrado - tra commozione, esame di coscienza collettivo e spirito di riconciliazione - per la prima in Serbia di Grbavica [+leggi anche:
recensione
trailer
intervista: Barbara Albert
intervista: Jasmila Zbanic
scheda film
]
, il film della giovane regista bosniaca Jasmila Zbanic, premiato di recente con l'Orso d'Oro a Berlino, che narra la storia esemplare di una maternità frutto di uno stupro etnico subito negli anni dello spietato assedio serbo di Sarajevo.

Accolta con qualche incognita, sullo sfondo dei mugugni di certi ambienti pseudopatriottici e della mancata distribuzione nella Republika Srpska, entità a maggioranza serba della stessa Bosnia-Erzegovina, la pellicola prodotta da Austria, Germania, Bosnia e Croazia è stata viceversa proiettata con tutti gli onori nella capitale della Serbia vera e propria. Ospitata nella grande sala del Sava Centar a conclusione della più importante rassegna belgradese di cinema internazionale. Risultato: platea affollatissima e standing ovation da parte degli oltre 2000 spettatori presenti all'indirizzo della regista e degli attori principali, tutti in prima fila.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

Un finale che fa giustizia delle polemiche scatenate nelle settimane scorse da alcuni commentatori nostalgico-militanti contro il film e soprattutto contro Mirjana Karanovic, una delle attrici serbe più amate, accusata di essersi prestata a dar voce alla "propaganda anti-serba" per aver accettato di recitare il ruolo della della giovane donna bosniaca stuprata. Polemiche che peraltro avevano già incassato la risposta di buona parte della critica cinematografica belgradese, entusiasta dell'opera di Zbanic. E che alla fine hanno lasciato traccia solo nella breve chiassata di una decina di giovani facinorosi che hanno cercato di disturbare la serata scandendo fuori dalla sala qualche slogan e indossando magliette raffiguranti le icone dei famigerati leader serbo-bosniaci Ratko Mladic e Radovan Karadzic.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

Ti è piaciuto questo articolo? Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere altri articoli direttamente nella tua casella di posta.

Privacy Policy