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BOX OFFICE Europa

Osservatorio europeo: spettatori in calo, bene i film nazionali

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Tra i cittadini dei Paesi dell'Unione europea nel 2005 la passione per il grande schermo ha subito una netta flessione. Ad affermarlo è uno studio dello European Audiovisual Observatory presentato in occasione del 56esimo festival internazionale del cinema di Berlino e dello European Film Market (EFM).

Secondo i dati dell'istituto di Strasburgo che dal 1992 monitora il mercato audiovisivo in 36 Paesi europei, nel 2005 i residenti dei 25 Paesi dell'Unione hanno disertato le sale cinematografiche facendo registrare un calo medio dell'11 per cento rispetto all'anno precedente. Nel 2005 sono stati infatti venduti circa 900 milioni di biglietti contro il miliardo e sette milioni staccati nel 2004. Mettendo a confronto anche i dati del 2003 (955 milioni di biglietti venduti), la media scende al sei per cento.

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L'Osservatorio ha esaminato la situazione in undici Paesi presi come campioni: Repubblica Ceca, Germania, Danimarca, Spagna, Francia, Regno Unito, Irlanda, Italia, Paesi Bassi, Svezia e Slovacchia. I dati di ciascuno variano molto: le nazioni che tra il 2004 e il 2005 hanno subito un calo più rilevante sono la Slovacchia (-24 per cento), la Repubblica Ceca (-21 per cento), la Germania (-18 per cento) e la Spagna (-12,5 per cento). Meno evidente la crisi tra gli spettatori britannici e irlandesi, con un calo rispettivamente del 3,8 e del 5 per cento.

Secondo gli analisti dell'Osservatorio, in Italia è stata registrata una flessione del 7,5 per cento, con poco più di 107 milioni di biglietti contro i 116 del 2004. Rispetto al 2003 il calo è comunque più contenuto: meno 2,5 per cento.

L'unico Paese dell'Ue a salvarsi dal segno negativo rispetto al 2003-04 è la Francia. Nel 2005 infatti i francesi hanno frequentato di meno le sale (175 milioni di biglietti staccati) rispetto al 2004 (circa 195 milioni), ma nel 2003 il numero dei biglietti venduti si era fermato a 173,5 milioni. In termini percentuali, tra il 2003 e il 2005 la Francia ha quindi segnato una crescita dell'1,3 per cento. A fare meglio della Francia c'è stato solo un Paese extracomunitario, la Turchia, che in due anni ha registrato una crescita superiore al 13 per cento.

I dati più confortanti riguardano le produzioni dell'industria locale cinematografica dei vari Paesi europei, che sono riuscite a contrastare i colossi americani. Secondo l'Osservatorio, nonostante il calo generale, le quote di mercato delle singole produzioni nazionali sono cresciute in quasi tutta Europa. Gli incrementi più significativi sono stati registrati nel Regno Unito, dove lo share delle produzioni ha raggiunto il 34 per cento (+10 rispetto al 2004), e in Danimarca, dove la crescita è stata di oltre il nove per cento. Italia e Paesi Bassi hanno visto incrementi di circa il 4 per cento (l'Italia è passata dal 20,5 per cento del 2004 al 24,8 del 2005). Meno bene invece in altri importanti mercati, come quello francese e tedesco, che hanno registrato cali rispettivamente dell'1,7 e del 6,7 per cento.

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