10/03/2006

Quattro documentari svizzeri usciti a Parigi tra gennaio e marzo hanno raccolto l’elogio della stampa francese. Le bal des chattes sauvages di Veronika Minder (Cobra Films / distribuito da Epicentre Films), che propone una storia d’amore lesbo in Svizzera, ha sedotto Benjamin Mallet di "Première" e Jacques Mandelbaum di "Le Monde" .

Coca - La colombe de Tchétchénie (Doc Productions / distribuito da K Films) è stato apprezzato da Thomas Sotinel, un altro critico di "Le Monde": "Il documentario di Eric Bergkraut è un solido lavoro giornalistico che mostra l’immenso coraggio della sua eroina (termine inteso nei suoi diversi significati) e gli ostacoli che deve superare". Per Jérémie Couston, di "Télérama", "questo documentario militante di una rara intensità denuncia l’insostenibile inerzia delle democrazie europee".

Coproduzione svizzera realizzata da Monika Borgmann, Lokman Slim e Hermann Theissen, Massaker (Dschoint Ventschr / distribuito da Zootrope Films) è invece al centro di un dibattito. I critici dei "Cahiers du cinéma", di "Libération" e "Le Monde" discutono le scelte etiche dei registi che danno voce ai boia di Sabra e Chatila. Nei cinema dal 1 marzo, Maria Bethânia, música e perfume (Idéale Audience/ distribuito da Les Films du Paradoxe) si è fattp anch’esso notare. Entusiasta del ritratto della cantante brasiliana che ci regala Georges Gachot, Richard Robert, di "Inrockuptibles", scrive: "La fatale bellezza di tutti gli attori di questa storia fa di Música e perfume uno dei migliori documentari sulla musica degli ultimi anni ".

Non c’è che augurarsi una simile accoglienza anche per L’accord – Un plan de paix né à Genève (Akka Films / distribuito da Solaris), di Nicolas Wadimoff e Béatrice Guelpa, in uscita nei cinema di Parigi 15 marzo.

(Tradotto dal francese)