Via libero da Bruxelles al sistema di sostegno
Una buona notizia è arrivata ieri da Bruxelles dove la Commissione Europea ha ufficialmente autorizzato fino al 2011 il sistema francese di sostegno in favore del cinema e dell’audiovisivo , un insieme di meccanismi citati a modello da molti altri paesi. Benché si tratti di aiuti pubblici, la Commissione ha dato prova di elasticità giudicando che essi "incoraggiano lo sviluppo culturale senza intaccare gli scambi tra gli Stati Membri e senz andare contro gli interessi comuni". Come controparte, la Francia ha accettato di modificare eventualmente i propri meccanismi in funzione delle modifiche che Bruxelles vorrebbe effettuare nel giugno del 2007 per le regole di sostegno al cinema europeo, in particolare sulla questione che lega gli aiuti alla produzione alla “territorializazione” dei set e della post-produzione. La Commissione intenderebbe infatti abbassare la soglia dell’80% di una produzione realizzata in un paese, che può attualmente essere richiesta in cambio di un sostegno nazionale alla produzione.
Il via libera di Bruxelles è stato salutato con il consenso del ministro francese della Cultura, Renaud Donnedieu de Vabres, per il quale "si tratta di una decisione essenziale per il cinema europeo che non può esistere senza delle cinematografie nazionali dinamiche, creative, aperte e incoraggiate da delle politiche nazionali di sostegno forte e costante". E le organizzazioni professionali come l’ARP o la SACD marciano con lo stesso passo. C’è da dire che con i circa 495 milioni di euro erogati dal CNC nel 2006 per il cinema e gli audiovisivi, il sistema francese permette al cinema di mantenersi a un livello produttivo molto elevato (240 lungometraggi nel 2005), e di proporsi come una alternativa credibile in sala al cinema americano (37% della quota di mercato per il cinema francese l’anno scorso), ma anche di investire nelle coproduzioni internazionali (114 nel 2005), in particolare quelle europee.
(Tradotto dal francese)
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