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LEGISLAZIONE Italia

I film dimenticati dell'articolo 28

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Ridare una possibilità ai film dimenticati in un cassetto. Con questo obiettivo il ministero per i Beni culturali ha assegnato a Cinecittà Holding la gestione dei diritti dei film finanziati dallo Stato tra il 1966 e il 1994 in base all'articolo 28 della legge 1213.

Prima che la legge sul cinema fosse modificata, l'articolo 28 prevedeva che per film di particolare interesse artistico e culturale, le risorse pubbliche potessero contribuire con un prestito fino al 30% del budget. Molti film, non potendo saldare il debito a causa dei magri incassi o per la scarsa solvibilità dei produttori, sono stati acquisiti dallo Stato. Un catalogo curato da Cinecittà Diritti, società nata proprio per gestire questi diritti e recuperare risorse, elenca un patrimonio di quasi 500 film realizzati con l'intervento dello Stato. Tra di essi ci sono opere importanti, nomi di registi che hanno fatto il cinema italiano degli ultimi 40 anni: Taviani, Salvatores, Avati, Moretti, Bertolucci, Archibugi, Rubini, Martone, Faenza, Ferrario, Giordana, Maselli, Piccioni, Corsicato.

Tante pellicole, però, almeno 80, non sono mai arrivate nelle sale. "L'idea del catalogo - ha spiegato il presidente di Cinecittà Diritti, Michele Lo Foco - "nasce proprio dalla volontà di mettere a frutto questo patrimonio. Vi sono film che non sono mai stati trasmessi dalle televisioni e almeno 40/50 titoli sono vendibili e potrebbero trovare un acquirente. Alcuni produttori insolventi hanno continuato a vendere i loro film alle tv, incamerando risorse che in realtà sarebbero spettate allo Stato. Vendendo diritti e recuperando risorse, questo patrimonio filmico pubblico potrebbe fruttare fra i 2 e i 3 milioni di euro". Grazie alla convenzione tra ministero e Cinecittà, questi proventi verranno versati in un Fondo per finanziare la produzione, la distribuzione e l'esercizio, come ha sottolineato il direttore generale per il Cinema, Gaetano Blandini .

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