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INDUSTRIA Europa

Radiografia della VOD

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Oggetto di grande interesse e di una certa inquietudine legata alla diffusione e al finanziamento dell’industria cinematografica, il video on demand (VOD) è stato studiato approfonditamente dal gabinetto NPA Conseil su commissione del Centre National de la Cinématographie (CNC) e delle associazioni (API, ARP, CSPEF, Procirep, SACD, SPI, UPF et USPA). Nell’analizzare lo sviluppo del VOD in 10 paesi europei (Germania, Austria, Spagna, Finlandia, Francia, Ungheria, Italia, Polonia, Portogallo e Regno Unito ), l’inchiesta rivela che il numero di fornitori del servizio è passato da 2 nel 2001 a oltre 40 nel 2005, per un totale di oltre 2000 lungometraggi disponibili. La maggior parte delle piattaforme dispone oggi di almeno 100 titoli e i fornitori più importanti superano quota 700. Questo sviluppo, trascinato dall’ascesa del digitale, è accompagnato da una grande diversificazione dell’offerta (singolo pagamento, forfait illimitato, abbonamento, streaming o download progressivo...) e registra al momento il dominio dei titoli americani : è statunitense il 60 % dell’offerta dell’italiano Fastweb (contro il 13% per il cinema nazionale e il 15% per il resto della produzione europea), il 51% dei francesi di CanalPlay (contro il 29% e il 9%), il 63% per il tedesco Cine4 Movie e l’88% per gli inglesi di FilmFlex ad esempio. Da notare che tuttavia alcuni operatori si distinguono per la proposta del cinema nazionale, come nel caso dei francesi Free TV (39%) e di TF1 Vision (55%).

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Dopo aver scatenato la concorrenza tra i protagonisti tradizionali del settore (reti TV, pacchetti satellitari, operatori della tv via cavo) e dei nuovi arrivati (operatori delle telecomunicazioni, industrie elettroniche e informatiche, specialisti del video, motori di ricerca e portali internet...), il VOD ha raggiunto una stabilità dei prezzi: 2,5 - 3 euro in media per un titolo del catalogo e 5 euro per una novità . E anche se la nuova direttiva europea TVSF ha riaffermato il principio dei tempi dei diversi mezzi di diffusione, la tendenza attuale è quella di accorciare sempre di più l’intervallo: 9 - 10 mesi dopo l’uscita nelle sale in Germania, 8 mesi in Austria, 33 settimane in Francia, da 5 a 8 mesi nel Regno Unito, da 7 a 9 mesi in Finlandia, a seconda dei singoli casi in Spagna e in Italia. Da segnalare infine che la Francia è il primo paese ad aver imposto un contributo finanziario per il servizio di video on demand.

Lo studio integrale è disponibile sul sito del CNC.

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(Tradotto dal francese)

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