Colin Firth, un ambiguo gentleman
"Lo spettacolo è una dipendenza, è come una droga. E’ un mondo che educa all’egoismo: il pubblico osanna il tuo ego che chiede stimoli sempre nuovi e poi ti conduce alla solitudine". Il mondo patinato e scintillante dello showbusiness secondo l'attore britannico Colin Firth, protagonista della produzione anglo-canadese Le verità nascoste (Where the Truth Lies) del regista di culto Atom Egoyan.
Cineuropa ha incontrato Firth per la presentazione del film in Italia, dove verrà distribuito il 14 aprile da Fandango in ottanta sale. Tratto dall’omonimo romanzo di Rupert Holmes, la pellicola racconta di due famosi conduttori televisivi in USA (Kevin Bacon e Colin Firth) all’apice della carriera sul finire degli anni ’50 che, quindici anni dopo, si ritroveranno a dover fare i conti con un misfatto rimasto segreto per troppo tempo, sul quale una giovane giornalista è intenzionata a far luce. "Il personaggio di Vince Collins è inglese come me", spiega Colin Firth, " è un uomo che che non ha il controllo della sua vita, è un dipendente da tutto e, come un drogato, non si accontenta mai perché la realtà non gli basta mai. Come me viene dalla working class come me, non ha frequentato scuole particolarmente buone e in America ha saputo costruirsi un personaggio che poi è diventato famoso".
Firth è contemporaneamente sugli schermi italiani anche con il film Nanny McPhee. Pensando ai cartelloni pubblicitari dei due film, uno dedicato ai bambini, l'altro con una donna nuda, l'attore ironizza: "Nel primo sono Mister Brown, un uomo veramente perbene, nell'altro un tossico con tendenze omosessuali e violento. E' il bello del cinema".
Ti è piaciuto questo articolo? Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere altri articoli direttamente nella tua casella di posta.