19/05/2006

Fedele alle influenze dichiarate del cinema di Bresson, Ozu, Pasolini e Olmi, il regista spagnolo Albert Serra ha presentato questa mattina alla Quinzaine des réalisateurs Honor de Cavalleria [+leggi anche:
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scheda film], un’opera radicale e intransigente che ha diviso in due il pubblico. Stupendo film ascetico per gli uni, opprimente teatro del silenzio all’aperto per gli altri, nel suo primo film da regista (leggi l’intervista nel il making of) Serra è in ogni caso riuscito a tracciare un cammino molto personale ai suoi due personaggi, Don Chisciotte et Sancho Pança

Interpretato da due attori non professionisti (Lluis Carbo e Lluis Serrat) magistralmente diretti e dai tratti fisici incredibilmente vicini all’immaginario del romanzo di Cervantes, Honor de cavalleria segue le peregrinazioni casuali dei due attraverso una natura che qui ha il ruolo di protagonista. Il minimalismo dei dialoghi e l’immersione nel paesaggio idilliaco della regione di Girona dà un timbro poetico al lavoro di Albert Serrat. Il misticismo della dolce follia di Don Chisciotte contamina gradualmente un Sancho rassegnato. Allungando all’inverosimile le inquadrature e senza esitare nel filmare la notte come una profonda oscurità, il film trae il meglio dai rumori onnipresenti della natura (il vento che agita gli alberi, l’acqua del torrente che scorre, fulmini in lontananza) per un viaggio fuori dal tempo e fuori dal mondo abitato dagli esseri umani.

Prodotto da Andergraun Films, Eddie Saeta S.A. e Notro Films (che ne cura anche le vendite e la distribuzione), Honor de cavalleria è stato girato interamente in esterni con un budget di appena 360 000 euro.

(Tradotto dal francese)