20/05/2006

Un ingresso irresistibile, quello del norvegese Jens Lien, oggi nel concorso della Semaine de la Critique. Tre anni dopo il primo lungometraggio Jonny Vang, il regista dimostra con The Bothersome Man [+leggi anche:
recensione
trailer
intervista: Jens Lien
intervista: Jørgen Storm Rosenberg
scheda film] un talento originale, creando un singolare universo, a metà strada fra il thriller di evasione e il racconto metafisico, il tutto alimentato da un acuto senso dell’humour nero.

Prendendo le mosse con un suicidio nel metrò, il film racconta l’odissea di Andreas (l’eccellente Trond Fausa Aurvåg), un uomo imprigionato in una città asettica con lavoro, vitto e alloggio, dove i dialoghi eccessivamente educati si riducono a constatazioni sulle decorazioni domestiche. Sbarcato nella terra di nessuno (una strizzatina d’occhio a Paris, Texas) e senza ricordi, il nostro eroe disadattato si unirà a un gruppo sociale apatico. In questo mondo in cui "niente ha un gusto", constaterà rapidamente l’impossibilità di fuggire, vuoi nel deserto o cercando la morte. Si trova all’inferno o in un sogno succesivo al suo vero-falso suicidio dell’incipit del film? Poco importa, perché il il ritmo del montaggio e l’astuto copione scritto da Per Schreiner e basato sulla tecnica del contropiede, non lasciano nemmeno il tempo di sciogliere i nodi kafkiani del racconto. Alcune scene trash finiscono col far deragliare Andreas in un mondo fantastico e assurdo. Finito in un tunnel in cui si intravede un piccola luce che porterebbe in un mondo più umano, Andreas sarà acciuffato in extremis dai capi della comunità e infine sbattutto in mezzo alla natura selvaggia.

Coproduzione fra Norvegia e Islanda che associa Tordenfilm AS e Icelandic Film Company, The Bothersome Man ha ricevuto il sostegno del Norwegian Film Fund, Sandrew Metronome Norge AS, dell’ Icelandic Film Centre e del Norsk Filmstudio AS. Rivenduto dai tedeschi di Bavaria Film International, uscirà il 26 maggio nei cinema norvegesi.

(Tradotto dal francese)