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CANNES 2006 Concorso / Italia

Lo stravagante Paolo Sorrentino

di 

Una ventata di aria fresca ieri sera in concorso con la proiezione stampa del terzo film di Paolo Sorrentino, L’amico di famiglia, un’opera frenetica che si stacca nettamente dagli altri film visti finora. Omaggio a Fellini con una vena post-moderna, il nuovo film del regista napoletano è un vero e proprio fuoco d’artificio tragicomico che ha stupito il pubblico. Dopo l’elegante e minimalista Le conseguenze dell’amore (Cannes 2002), Paolo Sorrentino cambia registro con un elogio massimalista alla bruttezza, con uno stile visivo straripante di vitalità. Movimenti di macchina fluidi e incessanti con musica in sottofondo (dalla classica all’hard rock), accelerazione improvvisa dei ritmi del racconto: L’amico di famiglia flirta dichiaratamente con il cinema sperimentale, giocando sul confine tra reale e irreale. Ma soprattutto, il film offre a un attore sconosciuto, Giacomo Rizzo (viene dal teatro comico napoletano) la possibilità di realizzare una straordinaria performance.

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Vecchio usuraio, tirchio, irascibile, vendicativo e logorroico, che vive ancora con la madre in uno squallido appartamento, Geremia de' Geremei, soprannominato "Cuore d’oro", si immischia nella vita privata dei suoi debitori e diviene così "L’amico di famiglia". In uno stile comico, il film lavora sui paradossi, perché la Bestia si innamorerà della Bella (Laura Chiatti ), una metamorfosi lenta dalle conseguenze sconvolgenti. Interessato all’umanità degradata, Paolo Sorrentino offre a questi personaggi (compreso un sorprendente cow-boy italiano interpretato da Fabrizio Bentivoglio) uno spazio, visivamente curato dal direttore della fotografia Luca Bigazzi in mezzo agli affascinanti scenari dell’Agro Pontino (le città in stile fascista, le spiagge deserte …). Un’opera che non teme alcun rischio e un regista che sta tracciando una sua strada ultra personale dalla ricchezza sconcertante.

Prodotto da Indigo e Fandango col sostegno di Medusa e l’apporto in coproduzione dei francesi di Babe Films e di StudioCanal, L’amico di famiglia, realizzato con 3,4 milioni di euro, è rivenduto da Wild Bunch.

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(Tradotto dal francese)

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