Il primo bacio della piccola miliardaria
È una “piccola creaturina miliardaria” (come l'ha definita la sceneggiatrice e autrice del libro da cui è tratto il film, Teresa Ciabatti) la protagonista de L'estate del mio primo bacio [+leggi anche:
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scheda film], esordio alla regia di Carlo Virzì in uscita il 1 giugno in circa 45 copie con 01 Distribution.
Seconda metà degli anni ’80. Camilla è una ragazzina di 14 anni che trascorrere le vacanze all’Argentario. La madre (Laura Morante) è una donna insoddisfatta e depressa che tenta di scrivere la propria autobiografia, il padre (Andrea Renzi) è sempre assente per motivi di lavoro (in realtà ha una relazione extraconiugale). Camilla si innamora un ragazzo del luogo incaricato di pulire la piscina della loro villa, Adelmo, troppo grande per interessarsi a lei.
Prodotto da Cattleya con la collaborazione di Rai Cinema, la commedia giovanilistica si inserisce nel solco del fortunatissimo Notte prima degli esami, ma non sembra averne la stessa forza evocativa degli anni '80 e la simpatia dei personaggi. "Volevo richiamare l'immaginario collettivo su quegli anni, che ho vissuto da adolescente" conferma il regista, fratello del più famoso Paolo che firma la sceneggiatura con Teresa Ciabatti e Francesco Bruni.
L'idea di adattare il romanzo "Adelmo torna da me" è stata del produttore Riccardo Tozzi, che ha poi affidato la regia a Carlo Virzì "per la sua capacità di trovare gli attori giusti. L'aveva già fatto per il film del fratello Paolo Caterina va in città, da noi prodotto, riconoscendo i sentimenti che corrispondono alla giovane protagonista".
In effetti, incontrando la 16nne Gabriela Belisario si ha la sensazione di parlare con la Camilla del film. "Siamo entrambe spavalde e pedanti, non risultiamo simpatiche subito, a causa della nostra insicurezza". Per rendere l'idea, ecco una battuta del film: "Tu, ragazzo povero, per me sei una ragazzo normale".
Infine una curiosità: L'estate del mio primo bacio è pressoché identico ad un film del 1957 di Alberto Lattuada, Guendalina , coproduzione italo-francese che vinse un David di Donatello per la regia e un Nastro d'argento per la sceneggiatura di Zurlini, Benvenuti, De Bernardi e Lattuada.
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