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PRODUZIONE Italia

Monicelli nel deserto della guerra

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Il grande maestro del cinema italiano Mario Monicelli è di nuovo all'opera con Le rose del deserto, film prodotto da Mauro Bernardi (Luna Rossa Cinematografica) sulle avventure di un'unità medica dell'esercito, il terzo reparto della 31ma "Sezione Sanità", di stanza nel deserto libico durante la seconda guerra mondiale.

Il film, interpretato da Giorgio Pasotti, Michele Placido e Alessandro Haber, è alla penultima settimana di lavorazione sulle nove previste, con il set nel deserto tunisino tra Djerba e Tozeur a 50 gradi all'ombra.

Monicelli, 91 anni compiuti, spiega che Le rose del deserto trae ispirazione da un libro, "Il deserto della Libia" di Mario Tobino. "Il libro è lo spunto, ma i personaggi del film mescolano le pagine del romanzo a incontri miei, a storie e caratteri che ho rubato, molti dal giornalista e scrittore Giancarlo Fusco".

Monicelli, che quel conflitto l'ha vissuto direttamente (non in Libia ma nei Balcani), cerca di raccontare ancora "la tragedia, l'assurdità, il ridicolo, la truffa della guerra. Le attese, il fango, il sudore, le mosche, la noia e poi le carneficine. Nessuno ha mai voluto raccontare quella guerra. Io non ci speravo più e invece, dopo due anni e mezzo di attese, siamo partiti".

Gli eroi de Le rose del deserto aspettano la disfatta di Alessandria e un pronto ritorno a casa, ma vedono sfumare il sogno della guerra lampo. "I miei eroi sono i rancorosi, i biliosi, i cialtroni che lottano per cambiare la proprio condizione ma non ce la fanno mai. Nessuno mi è più simpatico di loro, da I soliti ignoti a questo film.

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