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INDUSTRIA Francia

La guerra della domenica sera

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Piovono le reazioni dopo la decisione di TF1, la più potente emittente televisiva francese, di sospendere temporaneamente la trasmissione dei film della domenica sera in prime time in favore dei serial. Da due settimane, l’esperimento va avanti con dei risultati contrastanti poiché la serie televisiva prescelta (C.S.I) sta registrando uno share inferiore dell’ 8 % rispetto alla media registrata da gennaio 2006 alla stessa ora. Tuttavia, l’emittente giudica un vantaggio la stabilità di audience che le serie garantiscono (a un costo nettamente inferiore) così come accade a France 2 e France 3 che da molto tempo hanno scelto questo tipo di programmazione la domenica sera. TF1 trasmetterà nel 2006 solo 65 film in prime time (75 nel 2005), numeri molto lontani dal tetto fissato per legge (144 film all’anno), ma la rete ha assicurato che continuerà a investire nella produzione cinematografica cui ha erogato 47,7 milioni di euro nel 2005 tra coproduzione (9,1 M€) e preacquisto (38,6 M€) per 21 film.

Irritate dall’assenza di concertazione, le associazioni di cinema hanno sottolineato come sia ormai in ritardo la legislazione che vieta la trasmissione di cinema in televisione il mercoledì, il venerdì e il sabato sera. Un’osservazione che sembra essere arrivata fino al ministro della Cultura, Renaud Donnedieu de Vabres che ha lanciato ieri a Lione una riflessione sullo spazio del cinema in televisione. "La scarsa diffusione del cinema in televisione non può lasciare nessuno indifferente " ha spiegato il ministro che ha anche approfittato dell’occasione per ricordare lo stato delle trattative per la fusione di Canalsat e TPS (leggi l’articolo dal 17 febbraio 2006). Secondo le sue dichiarazioni, Canal+ (che ha rilevanti obblighi di investimento nell’acquisto di film francesi ed europei) sarebbe pronta a portare a termine i 59 impegni già presi con lo Stato, firmando un’addizionale all'accordo raggiunto nel maggio 2004 con l’industria del cinema.

(Tradotto dal francese)

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